Scambio di prigionieri tra Ucraina e ribelli.

Domenica si è tenuto uno  scambio di prigionieri tra Ucraina e i ribelli filorussi che stanno combattendo una guerra in Ucraina orientale dal 2014.

Lo scambio è stato definito ”totale” perchè riguardava tutti i prigionieri oggi detenuti dalle due parti, è avvenuto ad un checkpoint vicino alla città industriale di Horlivka.

Lo scambio, avrebbe coinvolto 63 separatisti e 25 ucraini filogovernativi.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’incontro avvenuto a Parigi lo scorso 9 dicembre, tra il presidente Russo Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky mediato da Francia e Germania.

Lo scambio di questi prigionieri, il secondo dall’inizio del conflitto, dovrebbe contribuire a migliorare le relazioni tra Ucraina e Russia.

Conflitto peggiorato pesantemente dopo l’annessione russa della Crimea nel 2014.

Tra il governo ucraino e i separatisti filorussi ci sono però ancora molte differenze e una fine delle violenze nel breve periodo non sembra vicina.

La risoluzione del conflitto nell’est dell’Ucraina è una delle priorità del governo del nuovo presidente Volodymyr Zelensky che ha già condotto uno scambio di prigionieri con Mosca.

Il nuovo scambio avviene dopo un lungo negoziato che ha coinvolto il gruppo Normandia.

Il comitato internazionale della croce rossa e altri organismi internazionali avranno pieno

accesso ai prigionieri liberati dalle due parti.

Iniziato nell’aprile 2014 il conflitto nell’est Ucraina ha provocato oltre 13mila morti.

Ma com’è iniziata questa guerra in Ucraina?

E’ iniziata come controversia su un accordo commerciale, ma è deflagrata nel conflitto più sanguinoso in Europa dopo le guerre con l’ex Iugoslavia.

La crisi ucraina è scoppiata il 21 novembre 2013 quando l’allora presidente Viktor Yanukovych interruppe i preparativi per un accordo con l’associazione dell’Ucraina in Europa.

Dopo mesi di violenti scontri, nel 2014 Yanukovych fuggì da Kiev.

Dal 26 febbraio 2014 o soldati russi spacciatisi per ucraini filorussi hanno iniziato a conquistare la penisola.

In seguito al referendum tenutosi il 16 marzo 2014 non riconosciuto dall’UE e Nato, la Russia ha annesso la Crimea.