Consigli per una corretta alimentazione nella terza età: “Non mangiate questi cibi!”

Si parla molto di nutrizione e in un paese come l’Italia, culturalmente molto predisposto all’arte culinaria e poco incline a considerare l’alimentazione come un’arma per prevenire e a volte curare alcune patologie, è particolarmente interessante vedere questo tema da un punto di vista diverso.

Nella fase della terza età l’alimentazione riveste un particolare interesse perché in quel momento della vita possono verificarsi due opposte tendenze: quella alla denutrizione e all’iperalimentazione che possono essere combattute con la conoscenza dei principi basilari della nutrizione.

Malnutrizione nella terza età

Spesso le persone anziane possono presentare problemi di malnutrizione per vari motivi:

  • la solitudine che non li motiva alla preparazione e consumazione di un pasto sano
  • la perdita di appetito derivante dallo scarso movimento
  • l’abitudine a preparare sempre gli stessi cibi
  • i problemi economici che non gli permettono di avere accesso ad alcuni alimenti più costosi
  • le difficoltà di masticazione e digestione
  • la perdita di interesse per la propria salute

Spesso la malnutrizione è evidenziata da un evidente calo del peso corporeo, ma a volte occorre effettuare delle analisi del sangue per diagnosticare la mancanza di alcuni nutrienti tipica della terza età come il ferro, le vitamine soprattutto la C, la E, la D, la B6 e la B12, il calcio e l’acido folico. Spesso alcune problematiche come la stipsi, la stanchezza o la cattiva digestione possono essere il campanello di allarme della malnutrizione legata all’insufficiente apporto di fibre, di acqua e di proteine.

Cercare la causa per cui noi o un nostro caro è malnutrito potrebbe essere un buon punto di partenza per risolvere questo problema. 

Se stiamo valutando una casa di riposo può essere buono sceglierne una che preveda dei piani di alimentazione personalizzati secondo le esigenze.

Iperalimentazione

Spesso si tende a trascurare questo dato perché non ci sembra che ci stiamo iperalimentando o che un nostro familiare lo stia facendo. Questo è perché non si considera un semplicissimo fattore: con l’aumento dell’età il fabbisogno calorico si riduce sensibilmente e di pari passo aumenta la sedentarietà, quindi le calorie introdotte devono essere proporzionalmente ridotte. Il rischio di pensare: “ma io ho sempre mangiato così” è tipico della nostra cultura e l’aumento di peso tende ad essere trascurato soprattutto quando è lieve. L’obesità è pericolosa e nel caso delle persone anziane lo è ancora di più soprattutto perché a una certa età può essere complesso cercare di dimagrire.

Come si può invertire la tendenza all’iperalimentazione? Con una maggiore consapevolezza della propria dieta, una diminuzione delle porzioni e un aumento, per quanto possibile dell’attività fisica. Questa inversione di tendenza è fondamentale perché tende a ridurre i rischi connessi con l’obesità come lo sviluppo o il peggioramento delle malattie metaboliche come ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, gotta e diabete. 

Come impostare una dieta corretta per la terza età?

La dieta può variare a seconda che ci siano problemi accertati di alimentazione o no. Qualora la persona soffra di malnutrizione o al contrario di obesità potrebbe essere utile consultare un nutrizionista che imposti un piano nutrizionale ad hoc. 

Nel caso di una persona che non presenti particolari problemi, la dieta corretta deve essere innanzitutto leggera e variata. Si deve inoltre basare sulla presenza di alcuni nutrienti essenziali che spesso vengono trascurati dalle persone anziane: le proteine da assumere con i legumi, o con carne magra, meglio se bianca e pesce, i carboidrati, in porzioni limitate, di pasta, riso e cereali, meglio se integrali, le fibre e le vitamine della frutta e della verdura fresche. Il calcio deve essere assicurato dalla presenza di latte e  yogurt meglio se magri o parzialmente scremati e formaggi magri come la ricotta. 

Sono fondamentali la varietà dei cibi assunti e il tipo di cottura leggera ma saporita per evitare la monotonia dell’alimentazione e quindi la ricaduta in un’alimentazione non bilanciata.