Parigi, ancora manifestazioni in corso.

La manifestazione dei cittadini parigini prosegue, siamo arrivati al 41esimo giorno.

Prosegue si, ma con intensità nettamente minore rispetto alle prime settimane.

La protesta, prosegue ancora sempre per la riforma pensionistica.

Dopo l’apertura del governo sabato scorso, con la rinuncia temporanea alla controversa età equilibrio a 64 anni, i treni, metropolitane ed altri servizi pubblici sono in funzione a metà servizio.

E’ un continuo manifestare a Parigi, vi è una in programma nel 7/o arrondissement fra L’Ecole Militaire e la rue du Bac.

La RATP, la maggiore azienda di trasporti parigina, annuncia che tutte le linee saranno aperte almeno durante le sei ore di punta.

Chiuderanno solo nelle prime ore del mattino, e la sera dopo le undici e trenta.

Ma il disagio per gli spostamenti continua ancora, funziona un treno su due, per tutta la giornata, quattro autobus su cinque sono in circolazione.

L’aplomb dei francesi, ormai è una leggenda metropolitana..

Chi può, lavora da casa, ma per chi è costretto a spostarsi in macchina o con i mezzi pubblici, andare a lavoro è diventato abbastanza complicato con code di traffico e lunghe attese.

Il presidente Emmanuel Macron nel discorso di fine anno, si è mostrato irremovibile.

”La riforma delle pensioni sarà portata a termine” queste sono, le parole del presidente francese.

Eppure per ora, la popolazione ha avuto la meglio.

Non si placano però, i violenti scontri che hanno messo Parigi, a ferro e fuoco.

Lacrimogeni, cassonetti in fiamme, oggetti scagliati verso la polizia e conseguenti cariche.

Ma cosa prevede questa riforma?

Prevede che, i dipendenti debbano versare contributi ridotti per le porzioni del salario eccedenti a 10 mila euro al mese.

Ad oggi, i dipendenti francesi, versano circa il 28% del loro stipendio, per la futura pensione.

Al di la della soglia però, questo serve solo a finanziare il sistema, un meccanismo di redistribuzione della ricchezza.