Attentato a Londra, ancora ISIS?

Un pomeriggio di terrore quello del 2 Febbraio nella periferia meridionale di Londra, precisamente nel quartiere di Streatham. Un uomo è stato ferito a morte, le forze di polizia hanno definito l’accaduto come un atto di terrorismo.

Tre sono le persone rimaste ferite, a colpi di arma da taglio, forse un machete.

Una delle vittime purtroppo, è in fin di vita.

Stando ai racconti dei presenti, e della polizia, l’aggressore indossava un finto congegno esplosivo.

La polizia britannica sospetta che si tratti di un atto terroristico affiliato all’estremismo islamico.

Sudesh Amman, questo è il nome dell’attentatore. Rilasciato pochi giorni fa, dopo aver scontato una pena di tre anni per propaganda terroristica.

La BBC rivela che Sudesh era sotto ”sorveglianza attiva” della polizia al momento dell’attacco. Poco dopo questo di Londra, un attacco molto simile si è svolto in Belgio a Gand.

Però finisce diversamente, la polizia in questo caso ha sparato alla donna che aveva attaccato due persone con un coltello, nella parte nord-ovest del paese.

Uno dei testimoni dell’attentato di Londra dichiara di aver visto un uomo che attraversava la strada con un machete in mano, e con un contenitore di metallo legato al petto, e veniva inseguito da alcuni poliziotti in borghese. Subito dopo il testimone dichiara di aver sentito dei colpi, e numerose ambulanze arrivare.

Arrivano anche i commenti del sindaco di Londra Sadiq Khan:

<i terroristi cercano di dividerci e distruggere il nostro stile di vita, ma non gli permetteremo di vincere, qui siamo a Londra>.

Forti e dure sono le parole del sindaco londinese.

Mentre i collegamenti con l’ISIS erano solo dei sospetti, quest’ultima dichiara di essere responsabile degli accoltellamenti a Londra.

Sudesh Amman è stato poi ucciso dagli agenti di polizia, e per il momento non risultano altri arresti.

Il premier Boris Johnson anticipa subito che ci saranno dei profondi cambiamenti contro gli sconti di pena, sopratutto per quanto riguarda le persone condannate per crimini di terrorismo.