Brexit, quali sono le conseguenze per i giovani che vogliono lavorare in Gran Bretagna?

Dal 1 gennaio 2021 andare in nel Regno Unito, sarà un pò più complicato. Visti turistici, passaporto e permessi di soggiorno più lunghi solo in caso di impiego a tempo indeterminato.

Ci sono varie modifiche che entreranno in vigore, a partire dal 1 gennaio 2021.
Non si partirà più per cercare lavoro da vicino, ma per entrare nel Paese, bisogna avere già un contratto di lavoro, almeno per tempo indeterminato.
Questo cambia molte cose, specie per tutti i giovani che vanno a Londra, Manchester, ecc per trovare lavoro nella ristorazione, spesso come camerieri.

Dall’anno prossimo, non sarà più così semplice.

Anche se si ha un buon contratto di lavoro, uno degli altri requisiti importanti per entrare nel Regno Unito, è conoscere l’inglese, in maniera molto fluente.

Per gli studenti, inizialmente non cambierà moltissimo. Per chi è già residente per studio, già da marzo 2019, potrà restare nel paese a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda i turisti provenienti da ogni dove, non sarà necessario un visto turistico finchè si resta nel paese meno di sei mesi, al contrario invece, bisognerà munirsene.

Fondamentale saranno carta d’identità valida per l’espatrio, e passaporto.

L’università si fa sempre più costosa nel Regno Unito, parliamo di circa 14 mila e 19 mila sterline l’anno, quindi tra i 16 mila e i 22 mila euro italiani.

Sempre per quanto riguarda i lavoratori, per chi già lavora nel paese con un visto, una volta scaduto, non potrà tornare per altri 12 mesi, delle deroghe saranno messe in atto solo per il settore agroalimentare, poichè necessita di manodopera.

Solo per chi lavora nell’ambito sanitario, come medici, infermieri, il discorso è diverso. Il visto per loro, durerà 5 anni, dopo di che, potranno fare richiesta di residenza fissa, e in seguito anche di cittadinanza.

Insomma, possiamo ben comprendere che la Brexit ha messo un pò di scompiglio sia l’ambito lavorativo, scolastico, e turistico.