Il santo del giorno: Annunciazione. 25 marzo

Oggi 25 marzo la chiesa celebra la Solennità dell’Annunciazione. Della solenne liturgia nel giorno dell’Annunciazione si ha un’attestazione certa in un canone del X Concilio di Toledo (656), che ne evidenziava la diffusione in tutta la Chiesa, segno di origini ancora più antiche. La data del 25 marzo è direttamente collegata a quella del Natale, poiché di nove mesi anteriore. Il Messale Romano ricorda che “calcoli eruditi e considerazioni mistiche fissavano ugualmente al 25 marzo l’evento della prima creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua”. A proposito di calcoli eruditi bisogna menzionare Dionigi il Piccolo, che – intorno al 525, ricevuto l’incarico di elaborare un metodo matematico per la data della Pasqua – iniziò a numerare gli anni “dall’Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo”. Come un promemoria perenne sull’avvenimento cardine della salvezza, che ci esorta a dire il nostro sì, come fece Maria. Nella festa dell’Annunciazione del Signore si ricorda il momento in cui, nel piccolo borgo di Nazareth, l’angelo Gabriele portò l’annuncio a Maria: “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”, e Maria rispose: “Eccomi, sono la serva del Signore! Avvenga di me quello che hai detto”. E così, il Predestinato per eccellenza, Cristo Gesù “nella pienezza del tempo nasce da donna” (Gal 4, 4).

Il racconto lucano (Lc 1, 26-38) supera ogni schema delle annunciazioni dell’AT, perché dichiara le grandi novità della storia della salvezza: il concepimento verginale del Figlio di Dio Incarnato, la Maternità divina di Maria, e la compartecipazione della Madre al mistero pasquale del Figlio; e si articola in diversi punti: apparizione dell’angelo a Maria; saluto, turbamento di Maria e messaggio; chiarimento chiesto da Maria; risposta dell’angelo; conferimento di un segno; risposta di Maria e partenza dell’angelo.