Coronavirus, cosa dicono le curve? Ecco il dettaglio del 27 Marzo 2020

I dati della protezione civile diramati in conferenza stampa oggi pomeriggio dicono che il numero di nuovi positivi al coronavirus è linea con quelli di ieri. Oggi sono stati 4.401 (ieri erano stati 4.492) che porta a 66.414 il numero totale.

La brutta notizia è il numero di vittime che è salito rispetto a giovedì. Nelle ultime 24 ore ci sono stati 969 vittime (50 sono relativi a ieri ma non erano stati ancora contati). Si tratta del numero più alto di sempre da quando ha avuto inizio l’emergenza. La maggior parte si sono registrati ancora in Lombardia, dove si segnalano 541 decessi.

Comprendendo vittime e guariti, si è raggiunti quota 86.498 persone che sono o sono state colpite da covid-19.

In salita in modo vertiginoso anche il numero di vittime tra il personale medico. Secondo la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri si è raggiunti quota 51.

In terapia intensiva invece sono 3.732 i malati ricoverati, 120 in più rispetto a ieri. La maggior parte in Lombardia. Sono numeri che evidenziano un trend stabile di nuovi contagi. Ben presto potrebbe arrivare il picco e iniziare così la fase di discesa.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto in serata un discorso a tutti gli italiani. Ha parlato di immagini impossibili da dimenticare, che in Italia sono state prese misure rigorose ma indispensabili per preservare la salute dei cittadini. Richiama tutti al senso di responsabilità e invita l’Unione Europea ad attuare concrete misure finanziarie ed economiche già nei prossimi giorni nei confronti della nostra nazione in difficoltà.

Anche Papa Francesco in serata ha recitato una preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro per invocare la fine della pandemia da coronavirus.

Intanto la Germania ha annunciato che curerà nei propri reparti di terapia intensiva 73 italiani positivi. La protezione civile ha poi annunciato di aver distribuito negli ultimi 3 giorni 9,6 milioni di mascherine ed è in attesa dei respiratori che nei prossimi giorni cresceranno di numero nei principali ospedali dedicati alla lotta al coronavirus.