Sintomi della sindrome di Kawasaki – I dati parlano chiaro. A Brescia non c’è nessun allarme ma si sta un po in preoccupazione a causa dei numeri di casi di Kawasaki che si sono riscontrati in questi giorni. Solitamente infatti vi sono cinque casi ogni anno mentre, solo a Marzo, ce ne sono stati addirittura dieci.
Potrebbe dunque esserci un reale collegamento tra coronavirus e sindrome di Kawasaki ma a questo punto bisogna anche conoscerne i sintomi per non allarmarsi. Ricordiamo sempre che questi nostri articoli restano puramente informativi e non vogliono essere allarmistici. Nel caso in cui doveste riconoscere certi sintomi la prima cosa da fare è quella di contattare uno specialista.
Sindrome di Kawasaki – Cosa è
Come viene spiegato dagli esperti la sindrome di Kawasaki è una vasculite che interessa le arterie coronariche. Si presenta nei neonati ed in bambini tra un anno ed otto anni. E’ caratterizzata da febbre prolunguata, congiuntivite, esantema e linfoadenopatite.
Sindrome di Kawasaki – Sintomi
La malattia di Kawasaki inizia spesso con una febbre superiore ai 39° e che aumenta e diminuisce nel giro di tre settimane massimo. Dopo uno o due giorni si avverte poi un arrossamento degli occhi mentre entro cinque giorni avviene un’eruzione cutanea rossa disomogenea.
Solitamente avviene sul tronco, attorno all’area del pannolino ma anche sulle mucose: può interessare sia le pareti della bocca che la vagina. Si può facilmente scambiare per orticaria ma anche per morbillo o rosolia. Inoltre il bambino affetto da sindrome di Kawasaki ha anche la gola arrossata e le labbra spaccate con la lingua color rosso fragola.