Coronavirus: l’impatto sui consumatori e sulle aziende

Il dibattito sulle ultime misure del Governo si divide tra i sostenitori di un lockdown più restrittivo in seno alle misure contenitive del virus, e i promotori di una libertà che quasi abbiamo dimenticato: libertà sociale, libertà come lavoratori ma anche come consumatori.

Il settore della ristorazione, in particolare, funziona bene come esempio del dilemma: i proprietari di bar, locali e ristoranti premono per riaprire, ma sulla risposta dei clientialla ripartenza sarebbe un azzardo scommettere. Oggi come oggi, la vera domandaè: andresti al ristorante stasera?

La risposta a questa domanda rappresenta bene l’emblema di tutti noi, della sanità e dei governi europei che, come abbiamo visto, hanno messo in atto soluzioni differenti.

Conseguenze economiche, psicologiche e sociali del coronavirus

La pandemia di Covid-19 che imperversa nel Mondo in questo momento non porterà conseguenze negative sulla nostra salute soltanto in termini di infezioni polmonari o influenza, ma avrò un impatto psicologico a livello sociale potenzialmente devastante, soprattutto se pensiamo ai soggetti più deboli come bambini, anziani o persone già in difficoltà. Senza contare le conseguenze del danno economico derivanti dal fermo della produzione e dal calo dei consumi. Ecco, se sommiamo le due cose possiamo facilmente immaginare come cambierà il nostro modo di comportarci non soltanto a livello sociale, ma anche in qualità di consumatori.

Stress, ansia, depressione e problemi legati al sonno sono soltanto alcune delle conseguenze psicofisiche a lungo termine che saremo chiamati ad affrontare.   Per questo è necessario che ognuno di noi ripensi al tema della salute come un bene comune, non soltanto come un affare personale, privato.

La risposta delle grandi aziende al Covid-19

Proprio in virtù di questo, molte aziende fino a oggi si sono adoperate per aiutare economicamente i sistemi sanitari nazionali e quindi la  popolazione con donazioni di risorse finanziarie e beni di prima necessità. Azioni meritevoli e indispensabili, che tutti si augurano possano avere risposte positive sia in termini scientifici che economici, con una rapida ripartenza dei consumi per sostenere un sistema che altrimenti rischia di collassare su se stesso.

L’interazione tra le persone è cambiata per forza di cose, di conseguenza i nostri comportamenti e atteggiamenti nei confronti degli altri e del mondo. Le aziende hanno per esempio cambiato il modo di fare pubblicità (niente più baci, abbracci e strette di mano), i consumatori hanno avuto modo di ripensare la dicotomia tra bisogni primari e secondari tra ciò che indispensabile, ciò che è utile e ciò che è superfluo.

L’eredità del coronavirus

Piccoli grandi cambiamenti. Ci siamo abituati – o ci stiamo abituando – a vivere il mondo esterno da casa, sono cresciute le interazioni digitali, abbiamo usato di più le video-chat, i videogiochi, abbiamo visto più film e più serie Tv, abbiamo letto più libri, c’è stato un boom degli acquisti online.

Che cosa, di tutto questo, tornerà come prima? Quale sarà l’eredità sociale e dei consumi del coronavirus?