Apple ha pagato una multa da 10 milioni di euro, e potrebbe pagarne altri 500 milioni in futuro – ecco perchè

E’ quanto emerso da SetteBit in relazione ad una problematica che nel 2017 ha coinvolto Apple in relazione alla questione degli smartphone della serie 6 (ovvero i modelli 6/6plus/6s/6splus), “rallentati” di proposito a seguito dopo l’uscita dell’aggiornamento iOS 10 per ovviare ad un problema delle batterie dell’epoca che non riuscivano a stare al passo al consumo energetico.

Due multe da 5 milioni

Quello che è emerso dal sito ufficiale della Giustizia Amministrativa italiana sono due sanzioni amministrative dall’importo di circa 5 milioni di euro ciascuno per “aver invogliato in maniera insistente, ai consumatori in possesso di iPhone 6/6plus/6s/6splus, di procedere ad installare il sistema operativo iOS 10 e i successivi aggiornamenti (tra cui iOS 10.2.1) le cui caratteristiche e impatto sulle prestazioni degli smartphone stessi sono state descritte in maniera omissiva ed ingannevole, senza offrire (se non in misura limitata o tardiva) alcun mezzo di ripristino dell’originaria funzionalità degli apparecchi in caso di sperimentata diminuzione delle prestazioni a seguito dell’aggiornamento“, mentre la seconda riguarda “la mancata informazione sulle caratteristiche della batteria e specificamente in merito alle condizioni per mantenere un adeguato livello di prestazioni degli iPhone, alla sua durata e alle modalità per la sua corretta gestione al fine di rallentarne la naturale usura e, quindi, in merito alla sostituzione della medesima batteria”.

Altre sanzioni in arrivo?

Per le stesse motivazioni Apple potrebbe andare a spendere circa 500 milioni di riscarcimento anche in futuro: dagli Stati Uniti è emerso che un giudice ha confermato una proposta di patteggiamento relativo alla sopracitata cifra, andando così parzialmente a risarcire gli utenti con una somma media di 25 dollari, per i possessori iPhone 6, 6 Plus, 6s, 6s Plus, 7, 7 Plus e iPhone SE con iOS 10.2.1 o successivi prima del 21 dicembre 2017.

Antonio Menzanotte: