Patty Pravo – Tutto su di lei – Età, carriera e mariti

Patty Pravo ha compiuto 72 anni solo pochi mesi fa e ancora oggi continua ad essere una sorta divinità della musica italiana. La ragazza del Piper è cresciuta, ma il suo fascino rimane invariato nel tempo. Di se stessa non ha mai nascosto nulla, nemmeno i problemi con la droga vissuti quando era giovanissima. Per quel problema è finita anche tre giorni in carcere: era il ’92.

“Rilasciata con tante scuse perchè cercavano cocaina, ma io, se c’è una cosa che non ho mai preso è la coca”, ha detto qualche tempo fa Patty Pravo. “Il resto sì. Cominciai a casa del pittore Mario Schifano, anni 60. Aveva vasi pieni di pilloline, ci bivaccavano i Rolling Stones”.

Patty Pravo – Età, carriera e mariti

Patty Pravo nasce il 9 aprile del ’48 a Venezia con il nome di Nicoletta Strambelli. Padre motoscafista e madre casalinga, trascorre i primi anni della sua vita a casa dei nonni a Mestre. Alla morte del nonno decide di trasferirsi a Londra e poi torna a Roma, dove adotta l’alias di Guy Magenta. Una particolare serata al Piper Club le permette di farsi notare dall’agente Alberigo Crocetta, anche se secondo Renzo Arbore sarebbe stato Luigi Tenco ad invitarla al tavolo dell’avvocato. Gli anni Sessanta la vedono scatenata con Ragazzo Triste ma il successo arriva alla fine del decennio con La bambola. Negli anni Settanta cambia repertorio e sforna La spada nel cuore e Pazza Idea, che conferma la sua popolarità.

Anche la vita privata di Patty Pravo sarà travagliata, tanto da farla finire più volte al centro della cronaca rosa. Ha flirt con Vasco Rossi nell’84, con Red Canzian nel ’76 e Maurizio Vandelli nel ’75, oltre a molti altri. Al fianco della cantante troveremo inoltre cinque diversi mariti: il primo a presentarsi all’altare per farla diventare sua moglie è Gordon Angus Fagetter, batterina inglese (1968), poi è la volta dell’arredatore Franco Baldieri (1972), seguito dal chitarrista Paul Jeffery (1976). Nel 1978 però sposa il bassista americano Paul Martinez, poi il chitarrista John Edward Johnson nell’82 e infine Riccardo Fogli nel ’73.