Mondragone, proteste e lancio di oggetti nella “zona rossa” nel mini focolaio Covid

La nuova mini “zona rossa” scoperta a Mondragone, in provincia di Caserta, teatro di uno scontro che ha visto assumere parzialmente i contorni di una guerriglia tra i residenti locali e una parte della comunità bulgara, che lavora principalmente come braccianti.

Quarantena violata

In mattinata, una parte di questa comunità si è riversata nelle strade, precisamente davanti ai palazzi ex Cirio, chiedendo di poter lavorare ma contravvenendo di fatto alla quarantena imposta per i residenti del palazzo dopo che in Bulgaria c’è stata un’impennata di nuovi contagi, costringendo le autorità all’isolamento domiciliare per i circa 700 abitanti dei palazzi Ex Cirio fino al prossimo 30 giugno.
Tuttavia con l’inizio della stagione del raccolto, molti bulgari sono scesi in piazza per protestare, vista l’impossibilità di lavorare. Poco fa sono arrivati i risultati degli ultimi esami: su  727 tamponi43 sono positivi.

Tensioni tra le due comunità

Questo clima ha fatto sfociare il tutto in una tensione tra i residenti e i bulgari: uno di questi ha lanciato una sedia giù da un balcone, mentre alcuni italiani di contro hanno danneggiato alcune auto, mentre successivamente alcuni cittadini hanno bloccato la Domiziana, la strada principale per entrare ed uscire da Mondragone. Gli abitanti del luogo hanno definito troppo “morbida” la linea adottata dalle forze dell’ordine, sopratutto in questo periodo, oltre che denunciare troppa superficialità nel delineare la zona rossa.

Arriva l’esercito

Il presidente della regione Campania De Luca dopo un colloquio con la ministra dell’Interno Lamborgese ha deciso di inviare circa 50 militari nella zona ed ha successivamente dichiarato “Con Asl e Istituto Zooprofilattico abbiamo stabilito che già da domani mattina ci saranno i camper che consentiranno ai cittadini di Mondragone di sottoporsi a tampone su base volontaria. I dati raccolti dallo screening saranno utili per ogni eventuale ulteriore decisione dell’Unità di Crisi della Regione”, oltre a ribadire l’obbligo di quarantena per gli occupanti dei palazzi interessati.