40 anni dalla Strage di Ustica, Mattarella: “Ferita profonda per l’Italia, apriamo alla verità”

Sono passati esattamente 40 anni da una tragedia che scosse il nostro paese, e che ancora appare piena di ombre: il terribile incidente che vide il volo di linea IH870 della compagnia aerea Itavia, nella fattispecie un DC-9 fu abbattuto da un missile (chi lo abbia lanciato è una questione ancora irrisolta), facendo precipitare l’aereomobile sopra il braccio di mare compreso tra le isole italiane di Ponza e Ustica, incidente in cui tutte le 81 persone a bordo, tra equipaggio e passeggeri, morirono.

Il ricordo del Presidente della Repubblica

In ricordo di quanto accaduto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dedicato un messaggio ai parenti delle sfortunate vittime del volo ma anche un appello per trovare finalmente la verità: “Sentiamo ancora più forte il legame di solidarietà con i familiari delle ottantuno vittime e ci uniamo nel ricordo di chi allora perse la vita, con una ferita profonda nella nostra comunità nazionale. Non può e non deve cessare l’impegno a cercare quel che ancora non appare definito nelle vicende di quella sera drammatica. Trovare risposte risolutive, giungere a una loro ricostruzione piena e univoca richiede l’impegno delle istituzioni e l’aperta collaborazione”.

La commemorazione del relitto a Bologna

In mattinata, alle 10, il presidente della Camera Roberto Fico si è recato a Bologna dove è custodito il relitto dell’aereo per commemorare l’evento: proprio alle 10 esattamente di 40 anni fa la sede centrale del Sismi riceve un allarme rosso dal Libano. Tra le ipotesi più accreditate per quanto riguarda la provenienza del missile infatti sarebbe stato al centro di una disputa internazionale che sarebbe sfociato in un combattimento tra Francia, Libia e America, dettaglio che per anni è stato considerato “top secret” anche dopo la declassificazione avvenuta nel 2014.
Fico è così intervenuto: “Se non fosse stato per l’incessante richiesta di verità e giustizia da parte dei familiari delle vittime ci sarebbe stata un’altra storia e sarebbe stata una cosa grave“.