Marò, è stata riconosciuta l’immunità, all’India solo un riscarcimento

A distanza di circa 8 anni, il Tribunale arbitrale internazionale dell’Aja ha sostanzialmente dato ragione all’Italia, che ha ovviamente difeso i due Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati e inizialmente imprigionati dall’India per l’uccisione di due pescatori al largo della costa del Keral, nella zona sud occidentale del paese.
Il Tribunale ha riconosciuto che i militari erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nell’esercizio delle loro funzioni, e pertanto soggetti alla legge “di bandiera”.

La cronaca del fatto

La notte del 15 febbraio 2012 i due marò scambiarono per due pirati i due pescatori Valentine Jelastine e Ajeesh Pink, imbarcati sul St. Joseph, uccidendoli dalla petroliera Enrica Lexie, l’India ha da sempre tentato di far valere la propria giuristizione, tenendo in custodia i due marò fino al 13 settembre 2014 per Latorre e 28 maggio 2016 per Girone, che però è stata concessa all’Italia per i motivi sopracitati.
Il Tribunale ha invitato i due paesi a trovare un accordo, con l’Italia che dovrà risarcire l’India per aver “violato la libertà di navigazione,  la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony“.

La soddisfazione da parte del governo

Il nostro paese è ovviamente soddisfatto dell’esito del Tribunale e si dichiara pronto ad adempiere gli obblighi richiesti. Il ministro della Difesa Guerini ha così commentato: “Un risultato che accogliamo con soddisfazione, che mette fine a una vicenda che andava avanti da anni, particolarmente gravosa anche per i suoi aspetti umani. Per questo rivolgo un affettuoso pensiero ai nostri due marò e alle loro famiglie per i difficili momenti che hanno vissuto” e dello stesso avviso anche in ministro degli Esteri Di Maio: “Non abbiamo mai smesso di seguire questo caso, ma voglio ringraziare anche chi mi ha preceduto per la costanza e la determinazione impiegate su questa vicenda. L’Italia naturalmente rispetterà quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione. Oggi si mette un punto definitivo a una lunga agonia. Un abbraccio ai nostri due marò e alle loro famiglie”.