Veneto, tornano i contagi di Coronavirus. Zaia: “Regole più dure e TSO obbligatorio”

Il governatore del Veneto Luca Zaia è apparso decisamente preoccupato durante la conferenza di “aggiornamento” a proposito della situazione coronavirus, anche se dal 30 giugno aveva comunicato che non ci sarebbero stati più aggiornamenti giornalieri sui contagi: Zaia si è detto molto preoccupato dell’indice Rt di contagio che è salito da 0.43 rispetto all’ultima settimana di giugno fino ad arrivare al corrente 1,63, quando 1 è il valore della diffusione che si riduce.

Allarme nuovo focolaio

A far salire in modo sensibile questo tasso ci sarebbe un nuovo focolaio a Vicenza, dove un imprenditore con i sintomi del covid sarebbe tornato dalla Serbia che avrebbe violanto la quarantena contagiando 5 persone, e costringendo quasi 90 all’isolamento (il governatore ha intimato che in questi casi il ricovero deve essere coatto, visto che l’imprenditore si era inizialmente rifiutato, ora i nuovi contagiati sono 3 a Vicenza, 1 Padova e uno Verona, ma anche un atteggiamento troppo morbido da parte dei cittadini e residenti veneti, almeno secondo il governatore che ha additato la colpa ai complottisti, che ancora oggi negano la forza potenziale che racchiude il virus: Zaia ha citato un giovane che ha avuto entrambi i polmoni trapiantati a causa del covid, cosi da ricordare la pericolosità e quanto sia assurdo minimizzarne gli effetti, già piuttosto evidenti nel corso degli ultimi mesi.

Restrizioni in vista, TSO obbligatorio

Zaia ha deciso di inasprire le regole con un’ordinanza restrittiva a partire da lunedì prossimo, ed ha dichiarato misure altrettanto dure per i positivi che circolano in strada (“che ci sia il carcere, che ci sia un ricovero coatto. Non possiamo discutere con una persona che rifiuta il ricovero, va in giro, contagia un sacco di persone e poi è in rianimazione”), oltre che richiedere da Roma il potere di un trattamento sanitario obbligatorio, così da tutelare al meglio il mantenimento della salute pubblica.