Ufficiale la proroga delle misure anti Covid. Speranza (min. Salute): “Rischio contagi da fuori”

Con 154 voti a favore e 129 contrari è stato approvato la risoluzione di maggioranza relativa alla situazione covid, prorogando di fatto le misure contenute nel Dpcm fino al prossimo 31 luglio, nonostante la contrarietà dell’opposizione, che ha presentato tre risoluzioni alternative distinte. A renderlo noto è il ministro della Salute Roberto Speranza che ha dichiarato “La partita per sconfiggere il Covid è tutt’altro che terminata, serve prudenza“, confermando la massima prudenza nei confronti del contagio per non rendere vani i tanti sforzi fatti finora che hanno portato a risultati concreti.

Rischio contagi per chi viene da fuori

Il ministro si è soffermato in particolar modo sui possibili contagi dai cittadini che vengono al di fuori del paese, in linea con quanto deciso recentemente, vietando l’accesso ai cittadini provenienti dal Bangladesh. In generale Speranza si è manifestato proeccupato: “La sfida è ancora aperta per ciascun Paese dato che il virus non conosce confini regionali, nazionali o internazionali. Il nostro obiettivo sarà garantire un giusto equilibrio tra il rispetto delle prerogative del Parlamento e il dovere di garantire la salute pubblica“, invocando inoltre la collaborazione internazionale. Non è stato confermato invece un’eventuale decisione su una proroga sull stato di emergenza fino a fine anno.

Il Dpcm nel dettaglio

Quanto approvato oggi in definitiva è una sorta di prolungamento delle norme che già abbiamo imparato a conoscere, nel dettaglio a “confermare le misure di prevenzione previste dal decreto del presidente del Consiglio dell’11 giugno scorso e a rafforzare il monitoraggio degli arrivi dai Paesi extra Schengen“. Tra i punti salienti ad esempio c’è il divieto di assembramenti, e utilizzare obbligatoriamente la mascherina qualora ci si reca in luoghi chiusi, così come confermate le sanzioni anche penali per chi non rispetta la quarantena. Inibito l’ingresso o obbligo di quarantena per chi intende entrare nel paese da parte di paesi in zona extra europea, oltre a controlli più severi nei luoghi come aereoporti, porti e ovviamente zone di confine.