Sequestrata Caserma dei Carabinieri a Piacenza per tortura, estorsione e spaccio, arrestate 7 persone

E’ di oggi una notizia a suo modo storica: per la prima volta viene posta sotto sequestro una caserma dei Carabinieri a Piacenza, ritenuta responsabile di reati a partire dal 2017 ai danni di spacciatori, immigrati e cittadini innocenti, l’immobile requisito dai pm si trova in via Caccialupo, nei pressi del Duomo della città. Tutti i militari in servizio (anche il maresciallo luogotenente della stazione Levante e un finanziere), tranne uno sono sotto indagine per arresti illegali, torture, lesioni, estorsioni e spaccio di droga.

Operazione “Odysseus”

L’operazione creata diversi mesi fa e denominata Odysseus dalla Guardia di Finanza, assistita dalla Polizia locale, è stata mandata avanti dal neo procuratore della Repubblica Grazia Pradella che ha commentato il tutto: “Faccio a fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c’è stato nulla in quella caserma di lecito. Siamo di fronte a reati impressionanti se si pensa che sono stati commessi da militari dell’Arma dei carabinieri. Si tratta di aspetti molto gravi e incomprensibili agli stessi inquirenti che hanno indagato. Una serie tale di atteggiamenti criminali che ci ha convinto a procedere anche al sequestro della caserma dei carabinieri per futuri accertamenti“. Attraverso l’utilizzo di un trojan, che ha permesso il monitoraggio delle persone interessate, sono emersi diversi soprusi a danni di innocenti, percosse e operazioni di spaccio di droga. Pradella ha continuato: “Quello che la procura deve chiedersi e che deve chiedersi anche l’Arma è come sia stato possibile che un appuntato dei carabinieri con un atteggiamento in stile Gomorra abbia acquisito tutto questo potere“.

La condanna da parte dell’Arma

L’Arma dei Carabinieri ha manifestato il totale appoggio alla magistratura :”In relazione all’inchiesta che ha interessato carabinieri in servizio a Piacenza, è stata immediatamente disposta la sospensione dall’impiego nei confronti dei destinatari del provvedimento giudiziario, nonché la contestuale valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico“.