Tecnologia 5G, la Commissione Europea dispone misure di controllo stringenti

Mai come in questo caso l’implementazione di una nuova tecnologia, nella fattispecie legata alla trasmissione dei dati è strettamente legata agli eventi politici e sociali oramai sempre più integrati nel mondo della comunicazione, essendo questa legata allo scenario internazionale. E’ il caso sempre più emblematico della tecnologia 5G, già presente nel nostro paese anche se non diffusa in maniera capillare.

Niente 5G

Diversi paesi hanno infatti messo in discussione fortemente l’utilizzo della nuova tecnologia, sopratutto gli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, essendo in “guerra commerciale” serrata con la Cina, che detiene i diritti sulla distribuzione di questa tecnologia. Poche settimane fa anche il Regno Unito ha deciso di “voltare le spalle” al colosso asiatico, smantellando prima del tempo le strutture per la diffusione del 5G nel paese, a causa di possibili spionaggi e in generale per una poca trasparenza delle aziende adibite alla trasmissione, coadiuvate dal governo cinese.

La posizione dell’Europa

L’Europa non segue per ora la linea di Stati Uniti e Gran Bretagna ma non intende abbassare la guardia: i paesi membri dell’Unione vogliono sfruttare i vantaggi della nuova tecnologia e rispettare gli accordi già presi ma prendendo delle misure di sicurezza contro il cyberspionaggio, diversificando a dovere i diversi fornitori, scegliendo con oculatezza con quali operare. La Commissione UE ha stilato un rapporto assieme all’Enisa, l’Agenzia dell’Ue per la sicurezza cibernetica, ed in questo documento traspare la volontà di rafforzare le misure di sicurezza e protezione. La vicepresidente della Commissione con delega al Digitale Margrethe Vestager si è così espressa anche in merito all’Italia, definito uno dei paesi traino per l’implementazione del 5G: “Il lancio tempestivo delle reti 5G è strategicamente importante per tutti gli Stati membri, perché può aprire nuove opportunità per le imprese, trasformare i settori critici dell’Ue e apportare benefici ai cittadini europei. La nostra priorità e responsabilità comune consiste nel garantire che tali reti siano sicure, e benché la relazione evidenzi gli enormi passi avanti registrati, molto rimane ancora da fare“.