Conte al Senato: “Proroga anti covid inevitabile, servirà un decreto”

Il Premier Giuseppe Conte non intende abbassare la guardia sulla situazione Covid-19, che come da lui stesso commentato (“La pandemia è ridimensionata ma non finita”): al Senato il presidente del Consiglio ha manifestato la ferma intenzione di prorogare lo stato di emergenza emanato a inizio della crisi del coronavirus, stato che senza il prolungamento deciso dal governo, avrebbe la sua naturale fine tra pochi giorni.

La decisione sulla proroga

Il virus continua a circolare, la proroga dello stato di emergenza è inevitabile. L’indirizzo è prorogare lo stato di emergenza a ottobre” ha continuato il premier che difende la propria posizione al Parlamento (“La mia presenza qui dimostra la massima disponibilità del governo a interloquire col Parlamento e tenere conto delle indicazioni delle Camere con riferimento alla scelta di proroga“), l’intenzione è infatti prolungare le misure adottate dall’inizio dell’emergenza per per controllare la curva epidemica e contenere sul nascere eventuali nuovi focolai, rivolgendosi alla maggioranza di governo ma anche all’opposizione che più volte si è detta scettica su una necessità reale di prolungare le misure anticovid (Salvini in testa, ma anche Vittorio Sgarbi, che ha organizzato un convegno per contestare l’esistenza stessa del virus per come viene inteso).

Necessità di un decreto

Incalzato sul dpcm, Conte si è affrettato a specificare che sarà necessario un nuovo decreto: “La proroga dello stato di emergenza non incide sui poteri del presidente del Consiglio di emanare decreti. Il potere di emanare Dpcm è al momento correlato alla data del 31 luglio non perchè ci sia una formale connessione tra Dpcm e stato emergenza ma perchè questo prevede la norma di rango primario legittimante, la dichiarazione dello stato di emergenza, è un presupposto di fatto ma non potrebbe in alcun modo legittimare l’adozione di Dpcm se non fosse affiancata da una fonte di rango primario, quel potere richiederà un nuovo decreto“.