Colossale esplosione a Beirut, oltre 50 morti e migliaia di feriti, anche un italiano

Scenario apocalittico quello registrato nelle ultime ore a Beirut, più specificatamente nella zona del porto causato da più esplosioni, secondo le prime ricostruzioni una delle potenti deflagrazioni sarebbe scoppiata su una nave con un carico di fuochi d’artificio provocando poi un’esplosione in un deposito chimico. Nei pressi dell’area delle esplosioni decine di persone sono state ferite e molte risultano coperte di sangue in preda alla disperazione.
Tra le principali cause dell’esplosione è riconducibile ad un’ingente quantità di nitrato di ammonio.

“Città distrutta”

La situazione è tragica in città, che è stata danneggiata per gran parte delle strutture vicino all’epicentro: il tutto ha assunto le sembianze di una situazione che non migliorerà in breve tempo: a seguito delle esplosioni si è sviluppata una nube tossica di grandi dimensioni che sovrasta la città. Il ministro dell’interno Mohamed Fehmi, ha dichiarato ai giornalisti che l’esplosione al porto sarebbe stata causata “dal nitrato di ammonio, immagazzinato in grande quantità”. Le dichiarazioni confermerebbero le notizie circa la formazione di una nube tossica, riconducibile a una sostanza chimica, segnalata dai residenti di Beirut.
Tra le vittime accertate, circa 50 vi sono oltre 2500 feriti tra cui anche un italiano, seppur in condizioni non gravi: Roberto Caldarulo, del battaglione Gestione Transiti (RSOM) di Bari, e l’Italia attraverso l’Unità di Crisi e l’Ambasciata in Libano, si è attivata per “prestare ogni possibile assistenza ai connazionali presenti nel Paese e continua a monitorare la situazione”.

Vittime politiche

Nizar Najarian, il segretario generale del partito Kataeb è decedu to dopo aver riportarto delle ferite alla testa, mentre Nadim Gemayel e Tarek Merhebi, entrambi deputati sono stati feriti e sono stati ricoverati in due rispettivi ospedali. Nonostante gli attriti con Israele, sopratutto negli ultimi periodi, diverse fonti hanno reso noto che le esplosioni non sarebbero state causate da attacchi o attentati, teoria confermata anche da Hezbollah.