Perché non gioca Ilicic? Ecco cosa è successo all’Atalanta

Uno dei migliori calciatori del campionato nelle ultime stagioni Josip Ilicic, fantastista dell’Atalanta dove è stato decisivo sia in campionato sia in Champions League con i suoi 21 goal in tutte le competizioni, uniti a numerosissimi assist, è letteralmente sparito dai radar, più o meno dal ritorno in campo dopo la lunga pausa dovuta al Coronavirus.

Cos’è successo a Ilicic?

Dal ritorno sul rettangolo verde, lo sloveno era apparso mentalmente e fisicamente fuori ritmo, segno di una stabilità mentale oramai persa: dopo la partita contro il Sassuolo saltata per infortunio sono arrivati pochi minuti in quelle successive, non ha mai giocato tutti i 90 minuti nelle partite ancora successive e sopratutto non ha siglato assist o goal.
Le informazioni in tal senso non sono moltissime, ciò che è certo è che il numero 72 non sta attraversando un momento dal punto di vista mentale e psicologico ottimale: da parte della tifoseria orobica, appassionati, dall’Atalanta e anche dallo stesso Gasperini sono arrivate parole di conforto e sostegno. Dopo la partita contro la Juventus, lo scorso 11 luglio, il calciatore non si è allenato ed è ritornato in Slovenia assieme alla famiglia tanto che la società gli ha concesso un permesso a tempo indeterminato.

Il sostegno di tutti

Ilicic è noto ai conoscenti, amici, compagni e parenti per essere molto sensibile, una persoan che solitamente non nasconde i propri disagi e le proprie insicurezze nonostante sia notoriamente piuttosto riservato, e l’infanzia non facile lo ha sicuramente segnato: il padre fu ucciso quando lui non aveva ancora un anno di vita, e le complicate situazioni economiche della famiglia che scappò in Slovenia da Prijedor, paese della Bosnia serba, durante le guerre jugoslave.
Questo ha sicuramente contribuito a creare in lui una forte sensibilità nonchè una forte empatia, che per anni ha condizionato anche il suo rendimento sul terreno di gioco, venendo definito spesso discontinuo, sia con la maglia del Palermo, dove fu acquistato dall’allora DS Sabatini, sia con la casacca della Fiorentina.
All’Atalanta invece il calciatore ha trovato la tranquillità necessaria per mettere in luce il suo grande talento, (la squadra lo ha omaggiato al termine del campiontato esibendo la sua maglia numero 72). Talento che purtroppo non potrà essere ammirato nel breve termine vista la sua condizione, nel percorso degli orobici in Champions League: anche per bocca dello stesso allenatore, c’è volontà di aspettarlo ed averlo a disposizione con tranqullità nel prossimo campionato.