Focus allenatori in Serie A, pochi cambi in estate

Colpa del virus o i club italiani sono diventati di colpo più lungimiranti e proiettati verso progetti sportivi a medio-lungo termine? È più probabile la prima ipotesi, considerato che nel campionato appena trascorso sono stati 13 gli esoneri totali, cifra peraltro “attutita” dal finale di stagione compresso in un mese e mezzo, con scelte drastiche che sono state evitate per oggettiva mancanza di tempo.

La pandemia ha avuto (e avrà) notevoli impatti sulle finanze dei club italiani. È quasi d’obbligo, quindi, cercare strade per il risparmio ed evitare più allenatori a libro paga.

Paradossale, allora, che il cambio in panchina più importante di quest’estate sia arrivato alla Juventus, campione d’Italia per la nona volta consecutiva. Al posto di Maurizio Sarri è stato chiamato Andrea Pirlo, alla sua prima esperienza da allenatore (dieci giorni prima era stato ufficializzato come tecnico dell’U23 dei bianconeri, in Serie C). Un cambio rischioso, che potrebbe portare anche a clamorose sorprese nella prossima stagione: sarà interessante capire anche come i bookmakers più conosciuti in Italia, che mettono a disposizione nuovi bonus casino e quote appetitose, valuteranno il cambio di guardia in casa Juve e che impatto potrebbe avere sul campionato.

Le “sette sorelle”

Quello della Juventus è peraltro l’unico cambio in panchina tra le “sette sorelle”. Certo, c’è da capire se tra l’Inter e Conte ci sia una “tregua armata” per provare a vincere l’Europa League o se lo sfogo del tecnico salentino a fine campionato sia stato già dimenticato. L’ex c.t. della Nazionale attaccò frontalmente la dirigenza, Marotta in primis, tanto che per qualche giorno si ipotizzò anche il licenziamento per giusta causa. Sarà però divorzio tra Conte e l’Inter solo nel caso in cui l’allenatore dovesse presentare le dimissioni (non sarebbe una novità nel suo curriculum): non va dimenticato che il club deve pagare un altro anno di contratto a Luciano Spalletti.

Al Napoli, Gattuso avrà la possibilità di lavorare con gli azzurri fin dal ritiro estivo e confermare le buone sensazioni del finale di stagione, Atalanta e Lazio non potevano che continuare ad affidarsi a Gasperini e Simone Inzaghi, artefici di due “miracoli” calcistici che li ha portati anche a lottare per lo Scudetto.

Detto della Roma che ha deciso di dare una seconda possibilità a Fonseca (travolto dalle critiche dopo l’ottimo inizio nella capitale), va sottolineato quanto accaduto in casa Milan. Per mesi si è dato per scontato l’arrivo di Ralf Rangnick sulla panchina dei rossoneri nella prossima stagione: l’arrivo del tedesco avrebbe comportato non solo l’allontanamento di Pioli ma anche una rivoluzione a livello dirigenziale, con l’addio di Maldini e Massara. Lo splendido finale di campionato del Milan ha però ribaltato lo scenario: Gazidis ha stracciato il pre-accordo con Rangnick e deciso di continuare con gli stessi uomini, vedremo se la scelta sarà premiata dai risultati in campo.

Il ritorno di Di Francesco

In attesa di conoscere l’ultima neopromossa (Benevento e Crotone hanno confermato Inzaghi e Stroppa), da segnalare poi gli altri cambi in panchina. Il più interessante è quello avvenuto a Cagliari: Giulini ha dato il benservito a Zenga (che a sua volta aveva sostituito Maran, poco prima del lockdown) e si è affidato a Di Francesco: dopo i due esoneri di fila (Roma e Sampdoria, una vittoria e 6 sconfitte coi blucerchiati) l’impressione è che per il tecnico semifinalista di Champions sia una sorta di ultima spiaggia.

E’ stata una “scelta di qualità”, invece, quella che ha portato il Torino ad affidarsi a Marco Giampaolo: le parole sono del presidente Cairo e ben testimoniano il cammino che i granata vogliono intraprendere, con uno dei migliori tecnici nel panorama italiano, al di là dell’ultima, e sfortunata, esperienza al Milan. D’Aversa (con qualche dubbio), Ranieri (idem), De Zerbi (solidissimo), Iachini (a sorpresa), Gotti (dopo un’intensa trattativa) e Juric (conferma meritatissima) sono gli altri tecnici che resteranno al loro posto, sulle panchine di Parma, Sampdoria, Sassuolo, Fiorentina, Udinese e Verona. All’appello manca il Genoa, che ha già salutato Nicola: i rossoblu, con ogni probabilità, attenderanno la fine dei playoff in Serie B per annunciare Italiano, tecnico dello Spezia.