L’oleandro va potato secondo criterio affinché cresca in modo rigoglioso e armonico senza i rami che salgono eccessivamente in alto. La pianta è un arbusto sempreverde usata a scopo ornamentale e nonostante abbia attecchito perfettamente in territorio italiano è originaria dell’Asia. Le foglie, i fusti e i fiori di questa pianta sono velenosi e bisogna fare attenzione che i nostri amici a quattro zampe non ne mangino qualche pezzo.
La fioritura è abbondante e diffusa su tutta l’arcata ramificante: presenta dei colori bianchi o rosati in differenti sfumature. I fiori compaiono da aprile o maggio, dipende dalle temperature esterne, e continuano per l’intera durata della stagione estiva finanche l’autunno. Le piante vengono disposte in giardino ma alcune varietà possono anche essere tenute in vaso.
La potatura va sempre effettuata così da liberare la pianta da foglie e rami secchi o morti e dare una certa ariosità ai fusti principali. I rami dell’oleandro vanno tagliati e raccolti subito perché come abbiamo già detto sono velenosi e non devono essere abbandonati sul terreno. Bisogna evitare di bruciarli, vanno portati nella raccolta ramaglie della propria città.
Prima di procedere alla potatura: avvertenze
Come già anticipato la pianta è alquanto velenosa. Pertanto ti consiglio di indossare dei pantaloni lunghi e una maglia a maniche lunghe per eseguire la potatura. Indossa anche degli occhiali per ripararti dagli eventuali schizzi che potrebbero fuoriuscire dalla linfa. Infine, ripara le mani con dei guanti in plastica. Sono utili per non manifestare delle infezioni o dei rush cutanei.
Una volta terminata la potatura ti suggerisco di lavare gli attrezzi con dell’acqua e sapone così da togliere gli eventuali residui velenosi. Potresti accidentalmente toccare gli attrezzi e provocarti dei fastidiosi pruriti. Peggio ancora, potresti tagliare altre piante e innestare il veleno dell’oleandro ad altre piante.
Data la rischiosità del lavoro sarebbe più appropriato chiamare un esperto che saprà esattamente come comportarsi nei confronti della pianta. Può sembrare una banalità ma è davvero facile entrare in contatto con il veleno della pianta. Per cui se non ti senti sicuro chiama un esperto, potrai osservarlo e imparare da lui. Il prossimo anno sarai pronto per arrangiarti.
Come e quando si pota l’oleandro
La pianta di oleandro deve essere potata in due periodi diversi dell’anno: prima e dopo la fioritura. Il periodo che precede la fioritura, febbraio e marzo, vanno aggiustati i rami secchi e malati. Si procederà quindi a un taglio longitudinale di 45° così da permettere alla pianta di guarire meglio dalla lesione.
Al termine della fioritura, fine settembre e ottobre, vanno corrette le dimensioni della pianta. Si accorciano i rami che stanno salendo troppo in alto così da mantenere una fioritura armonizzata e in linea con il proprio spazio abitativo. I tagli stimolano la pianta a sviluppare nuovi percorsi e, di conseguenza, nuove ramificazioni.
Non tralasciare di sfoltire i rami troppo carichi di foglie: permetterà alla pianta di avere una maggiore esposizione solare e ti permetterà di scovare i rami secchi nascosti all’interno. Grazie a una potatura regolare ogni anno l’oleandro ti regalerà una fioritura invidiabile.