INPS, allerta truffa: non aprire mai questa mail. Ecco cosa accade

Il principale ente previdenziale del nostro paese, l’INPS risulta essere sempre più spesso sulla bocca di tutti, anche solo per il ruolo di enorme rilevanza che ricopre. Non solo rappresenta l’organo adibito a regolarizzare il mondo del lavoro (tutti i lavoratori devono essere iscritti all’INPS oppure ad un organo previdenziale analogo) ma è anche fondamentale per l’erogazione delle pensioni e per l’ottenimento di tutta una serie di bonus ed agevolazioni, particolarmente “di moda” in questi ultimi anni. Da diverso tempo l’Istituto nazionale della previdenza sociale ha provveduto a “digitalizzare” i propri servizi, ma ciò ha aumentato il rischio di truffa.

INPS, allerta truffa: non aprire mai questa mail. Ecco cosa accade

Oramai sono sempre più diffuse le metodologie di truffa che portano il nome dell’INPS come intestazione ma che non sono assolutamente “colpa” dell’ente, che anzi mette in guardia la propria, vasta utenza, da qualsiasi forma di comunicazione sospetta. La truffa “moderna” funziona nella maggior parte dei casi con il Phishing, una comunicazione “farlocca”, che spesso viene recapitata tramite SMS o email e che ha il preciso scopo di estorcere le informazioni personali, in questo caso i dati di accesso che utilizziamo normalmente per entrare nel portale della “vera” INPS.

Per esortare l’utente a selezionare un link presente a fondo del messaggio, viene utilizzato uno stile comunicativo che istintivamente porta a reagire: erogazione della pensione non riuscito, tasse da pagare, problematiche sull’account, insomma qualsiasi tipo di avvisagli che può far “sobbalzare” la vittima, sopratutto se poco smaliziata con questi strumenti, portandola a credere nell’autenticità di questi messaggi, che in molti casi presentano anche un’intestazione verosimilmente somigliante, come da immagine.

Selezionando il link in basso si da praticamente accesso ai propri dati, seppur inconsapevolmente, oppure viene visualizzato un sito che “simula” quello originale dell’INPS ma che in realtà è stato concepito e sviluppato dai malitenzionati appositamente per “accogliere” i dati delle vittime.

Il segreto è di non dare MAI retta a questa forma di comunicazione, che arrivano tramite email o SMS, come specificato dalla stessa INPS.

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