Nessuno lo sa, ma esistono diversi metodi per annaffiare le piante: ecco quali

C’è una frase che gli amanti (ma non proprio esperti) delle piante ripetono spesso: “alla fine le piante ti chiedono solo un po’ d’acqua”.

In parte è corretta perché come tutti gli esseri viventi anche le piante sono formate in gran percentuale da acqua che serve per la fotosintesi clorofilliana (da cui ricavano energia per la crescita) e perché essa aiuta a disciogliere i microelementi presenti nel terreno e che la pianta assorbirà tramite l’apparato radicale.

Anche se questo non basta perché esse hanno bisogno anche di essere fertilizzate, di cure per eventuali parassiti ecc. Ma non divaghiamo, ciò che adesso effettivamente tratteremo sono i vari modi per annaffiare le piante.

Nessuno lo sa, ma esistono diversi metodi per annaffiare le piante: ecco quali

Effettivamente può sembrare una cosa semplicissima prendersi cura ed innaffiare una pianta ma soprattutto i neofiti del pollice verde vanno incontro a molte difficoltà proprio nella gestione delle irrigazioni: o troppo spesso o troppo di rado.

In effetti con diverse tipologie di piante è abbastanza intuitivo capire quando e quanto bagnare; pur tuttavia le accortezze non sai mai abbastanza.

Una cosa che ci viene in soccorso è proprio osservare la piante e possibilmente individuarne la provenienza. Un cactus per esempio o una pianta con foglie succulente è adattata ad un ambiente molto caldo ed ha bisogno di pochissime irrigazioni.

Troviamo poi piante che amano l’umidità a tal punto che oltre a garantirgli sempre un terreno bello fresco è salutare nebulizzare acqua anche sulle foglie proprio per ricreare il clima di provenienza.

Ci sono invece piante che non vogliono l’irrigazione dal di sopra bensì basta lasciare un dito di acqua nel sottovaso. Ci sono quindi due tipologie di irrigazione differenti. Quella dall’alto che sfrutta il principio di gravità e fa scendere l’acqua nel pane radicale.

Poi c’è poi la subirrigazione che è il processo inverso e sfrutta il principio della capillarità per cui l’acqua che viene lasciata nel sottovaso tende a risalire tramite i forellini al di sotto del vaso (si questa variante è possibile ovviamente per le piante in vaso).

La subirrigazione in effetti è una variante molto valida addirittura d’obbligo per certe piante. In alcuni casi come ad esempio quando il vaso è stato è riempito fino all’orlo col terreno e di conseguenza bagnando d’alto cade tutta l’acqua.

Oppure quando il terreno è molto drenante, l’acqua cola via subito dai fori. In questo caso, le radici non restano abbastanza a contatto con l’umidità da essa fornita.