La crema solare è un prodotto cosmetico che tutti ormai conosciamo: rispetto alle comuni creme per il corpo, deve avere requisiti peculiari che la rendano stabile ed efficace alle elevate temperature e alle radiazioni UV.
Nello stesso modo, la protezione solare non deve rimetterci di efficacia o costruire prodotti di degradazione potenzialmente nocivi. Ulteriormente, visto che deve essere applicata in misura generosa, più volte nel corso della giornata, non deve racchiudere ingredienti irritanti o sensibilizzanti e, soprattutto, dannosi per la salute.
Questa ovvietà spesso si batte con uno dei requisiti peculiari di una crema solare, la persistenza sulla pelle. I filtri solari contengono generalmente ingredienti che agiscono come “promotori della penetrazione” che supportano il prodotto nell’aderire sulla pelle.
Di conseguenza, tanti prodotti chimici per la protezione solare vengono assorbiti nel corpo e possono essere determinati in campioni di sangue, latte materno e urine, con effetti non ancora ben chiari. Il fattore più rilevante da determinare prima di comperare una crema solare è l’INCI, l’etichetta dove sono chiariti tutti gli ingredienti che compongono il prodotto.
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Bisogna però sapere qual è la composizione del prodotto che andremo ad attaccare sulla pelle per prevenire possibili problemi come irritazioni, arrossamenti o ipersensibilità. I filtri solari possono essere a basso impatto tossicologico, a medio impatto o ad alto impatto.
Li differenziamo in due tipi: filtri solari fisici, che costruiscono uno scudo protettivo sulla pelle e riflettono i raggi UV, impedendogli di penetrare nella pelle. I più impiegati sono l’ossido di zinco e il biossido di titanio. Sono inscindibili e inorganici, per questo una volta spalmati sulla pelle, lasciano una patina bianca. Abbiamo poi i filtri solari chimici o organici, che imprigionano l’energia dei raggi UVA e UVB e la mutano in calore. I più comuni sono il Benzophenone-3, l’Octyldimethyl-PABA e l’Octyl-Methoxycinnamate.
A differenza dei filtri fisici, non sbiancano la pelle. Vediamo adesso quali sono i filtri UV che secondo lo studio della FDA sono accettabili all’interno delle creme solari e, di conseguenza, utilizzabili senza che la pelle subisca danni. Mexoryl SX (filtro chimico o organico a basso impatto tossicologico); Avobenzone (filtro chimico o organico a basso impatto tossicologico); Bemotrizinol (filtro chimico o organico a basso impatto tossicologico); Ossido di zinco (filtro fisico a basso impatto tossicologico); Diossido di titanio (filtro fisico a basso impatto tossicolgico); ed infine Octocrylene (filtro solare chimico o organico a medio impatto tossicologico);