Gelsomino, il profumo estivo che fa impazzire tutti: la guida per coltivarlo

Quante volte, d’estate, si è a fare una passeggiata e si sente per l’aria un profumo inebriante: se ci si guarda intorno noteremo un cespuglio fiorito di bianco. Ecco siamo in presenza del gelsomino… ah no! Occorre fare una precisazione, siamo in presenza del falso gelsomino anche detto rincospermo o con nome tecnico Trachelospermum jasminoides.

Gelsomino, il profumo estivo che fa impazzire tutti: la guida per coltivarlo

Esso è un rampicante sempreverde che ha avuto maggior “fama” e, conseguentemente, diffusione rispetto al vero gelsomino soprattutto per le sue capacità adattive.

Il rincospermo infatti si adatta molto bene a qualsiasi tipo di clima dai più rigidi che vanno sotto lo zero ai più caldi. Spesso infatti lo troviamo sia al nord Italia sia in località marittime.

Essendo un rampicante e arbustivo viene utilizzato soprattutto come siepe, un accompagnamento spesso per recinzioni a mo’ di copertura.

Altra caratteristica vantaggiosa è che perfettamente adattabile a qualsiasi tipo di terreno, dal più acido al più calcareo e non ha bisogno di particolari cure se non porre attenzione al suo sviluppo rampicante che è molto veloce e bisogna fare attenzione soprattutto perché può impossessarsi delle intere facciate delle case, andandole peraltro a rovinare qualora lo si volesse svellere.

È buona norma dunque tenerne sotto controllo la crescita con regolari potature da effettuarsi nel periodo antecedente la primavera.

Durante l’operazione di potatura e sfoltimento bisogna però fare attenzione alla sostanza lattiginosa che rilasciano i rami una volta recisi: è una sostanza appiccicosa che va a rovinare la pavimentazione; di conseguenza è buona norma mettere dei teli protettivi se si è in presenza di una pianta molto sviluppata.

Come detto sopra il falso gelsomino è una pianta che non ha bisogno di particolari cure e ancor meno di concime soprattutto se posta in piena terra dove la pianta trova già tutto ciò di cui ha bisogna. Si potrebbe invece dover intervenire con concime lì dove lo si è posto a dimora in vaso; beninteso non troppo concime, che porterebbe ad un ingiallimento delle foglie nonché inficerebbe la fioritura, e soprattutto un concime a lenta cessione.