Ecco gli errori che tutti fanno ma da evitare quando annaffi le piante

Quando annaffi le piante devi fare molta attenzione alle loro esigenze perché non tutte tollerano certi comportamenti. Potresti mettere a repentaglio la salute della pianta, o ancora peggio, rovinare la fioritura. Per questo motivo è bene sapere nella fase di acquisto quali sono le esigenze della pianta e se hanno qualche peculiarità da rispettare.

Inoltre è importante conoscere il quantitativo d’acqua necessario per mantenere il suo stato di benessere. Se eccediamo con l’acqua le radici possono marcire. Se siamo fin troppo parsimoniosi con il contributo di acqua, la pianta potrebbe al contrario seccarsi e morire nel giro di poco tempo. Soprattutto non dobbiamo pensare che una pianta sia uguale all’altra. Spesso, anche all’interno della stessa categoria, subentrano delle esigenze diverse in base alla varietà specifica.

Un classico esempio è quello delle rose, le quali sono presenti in talmente tante varietà che bisogna fare estrema attenzione al tipo di rosa che andiamo a sistemare nel nostro giardino. Le selvatiche o le rampicanti hanno una richiesta diversa di acqua, esposizione solare e messa a dimora rispetto a quelle più comuni. Sottovalutare questi fattori significa rischiare di far morire la pianta.

Quando annaffi le piante?

Uno degli errori classici che compromette il benessere della pianta è quella di annaffiarla a qualsiasi ora del giorno. Ma non c’è niente di più sbagliato, soprattutto in estate. Le piante devono ricevere il loro apporto di acqua la mattina presto o la sera tardi quando cioè il sole è già tramontato. Al contrario in inverno e in autunno le piante vanno annaffiate durante il giorno così da evitare le gelate.

Dobbiamo considerare la temperatura del terreno: se è troppo caldo si surriscalda con l’acqua, se è troppo freddo gela a contatto con l’acqua. In entrambi i casi stiamo mettendo a rischio la salute della pianta perché non riesce a ottenere i nutrienti che necessita per vivere e svilupparsi. Quindi seguiamo le sue necessità primarie.

Annaffiatura direttamente sulla fioritura

I coltivatori di piante inesperti prendono l’annaffiatoio e danno da bere alla pianta direttamente dall’acqua. Alcuni tipi di piante, però, rischiano di perdere colore dai propri fiori. O, ancora peggio, possono addirittura perdere i fiori. Questo perché in natura crescono solo in ambienti riparati in cui l’acqua non ha un grande afflusso dall’alto per mezzo della pioggia.

Quando noi, invece di annaffiare il terreno buttiamo l’acqua dall’alto, la mettiamo in una situazione che non conosce e che può compromettere la fioritura. Quindi, quando innaffi le piante soprattutto in vaso, usa una bottiglia di plastica così da non toccare con l’acqua la fioritura e bagnare solo il terreno.

Il tipo di acqua

L’acqua del nostro rubinetto contiene troppo residuo fisso e calcare. Entrambe non fanno bene alle piante, le quali necessitano di acqua piovana o demineralizzata. Inoltre, l’acqua deve essere versata a temperatura ambiente e rimanere su una media di 17/18 gradi. La maggior parte delle piante odia il ristagno quindi se abbiamo dei sottovasi controlliamo il livello dopo aver annaffiato e buttiamo l’acqua in eccesso così da evitare che le radici marciscano.