Il pomodoro non può essere mangiato troppo spesso: ecco le quantità

Il pomodoro non può essere mangiato spesso soprattutto dagli individui che presentano un problema frequente di acidità. Lo so che il suo gusto, soprattutto nella stagione estiva, è alquanto invitante e che si sposa perfettamente con un goccio di olio e un pezzo di pane. Però, l’ortaggio che fa parte della famiglia delle solanacee, così come la melanzana, la patata e il peperone, contengono una sostanza, chiamata solanina, che all’interno del nostro organismo diventa tossica.

Pertanto, ne dobbiamo limitare il consumo nonostante la sua composizione nutrizionale sia degna di ogni rispetto. Il pomodoro, infatti, contiene vitamine e minerali di primissima qualità, utili a sostenere il nostro corpo durante le calde e afose giornate estive. Inoltre, è un cibo fresco e può essere consumato sia crudo che cotto. Ed è proprio la cottura a salvare il suo onore. Perché una volta cotto l’ortaggio rilascia il licopene, una sostanza antiossidante che concorre alla rigenerazione cellulare, trasformandosi quindi in un vero e proprio toccasana per la nostra salute.

Quanto pomodoro mangiare? A ognuno le sue giuste quantità

È bene sottolineare che se una persona non ha alcun problema intestinale e le sue pareti digestive sopportano bene l’acidità di certi prodotti, non è limitato nel consumo del pomodoro. Certo, le esagerazioni non sono mai tollerate all’interno di un regime di dieta bilanciato, però se consumiamo questo tipo di ortaggi in una quantità minima e per un arco di tempo limitato non dovrebbero insorgere problemi.

La musica cambia non appena presentiamo un manifestarsi di sintomi poco simpatici durante il periodo della digestione. In questo caso potrebbe essere in corso un problema di acidità e il consumo sistematico ed esagerato di pomodori non favorisce la guarigione. Pertanto, dobbiamo limitare il consumo dell’ortaggio e scegliere altri alimenti meno acidi.

La quantità limite dovrebbe essere di 4/5 pomodori piccoli o un pomodoro grande massimo tre volte la settimana per quei soggetti che non presentano problemi di acidità. Chi soffre di problemi intestinali non dovrebbe oltrepassare il consumo di mezzo pomodoro grande o 2/3 pomodori piccoli per un massimo di 1/2 volte la settimana. Ognuno dovrà testare la propria reazione a fronte del consumo degli ortaggi.

Infine, il pomodoro va consumato in estate e non durante gli altri periodi dell’anno. La maturazione avviene solo in questa stagione. Quando vediamo gli ortaggi sullo scaffale del supermercato in inverno significa che sono stati cresciuti nelle serre. I valori nutrizionali tra un pomodoro cresciuto al sole e uno in serra sono completamente differenti. Perciò, meglio aspettare l’estate per gustare un prodotto carico di valori nutrizionali specifici.

La trasformazione durante la cottura

Il pomodoro cotto si trasforma perdendo in parte la sua acidità mentre rilascia una sostanza importante: il licopene. Tale sostanza è un antiossidante che fa bene al nostro organismo in quanto favorisce il ricambio cellulare e migliora in maniera sostanziale i tessuti cutanei. Qualora il consumo di pomodoro fresco causasse problemi, ecco che possiamo rilanciare con il consumo di quello cotto. Ne acquisteremo una sostanza funzionale e nutritiva e il nostro stomaco ci ringrazierà.