Quante volte si annaffiano le margherite: i consigli dell’esperto

Quante volte si annaffiano le margherite? La risposta ufficiale degli esperti botanici è: dipende dalla stagione. Durante l’inverno l’apporto idrico previsto dalla pioggia è sufficiente a colmare le sue esigenze nutrizionali mentre in estate ha bisogno di essere annaffiata anche tutti i giorni. Se teniamo le piante di margherite in casa dovremo seguire le stesse regole diminuendo il contributo di acqua solamente in inverno.

Ricordiamoci che le margherite sono il fiore simbolo dei prati e quindi ha bisogno di un’esposizione solare piuttosto prolungata. Scegliamo dunque uno spazio in cui ci sia per la maggior parte del tempo il sole ed evitiamo le mezz’ombre o gli spazi ombreggiati. I fiori possono resistere lo stesso all’ombra ma non avranno la stessa proliferazione in fatto di fioritura.

Pertanto, potrebbero sì crescere e germogliare le piantine, qualora le avessimo piantate, ma non far uscire i fiori o presentare un fiore più piccolo rispetto agli altri. Il sole e l’acqua sono due elementi fondamentali per la vita di una margherita e la loro assenza può decretare l’insuccesso della nostra coltivazione casalinga.

Le margherite selvatiche, essendo piuttosto piccole e con un fusto alquanto fragile, soffrono sotto le intemperie climatiche. Se decidiamo di piantarle in giardino mettiamo dei ripari oppure proteggiamole con un po’ di fieno. Il fieno svolgerà la stessa funzione delle erbe selvatiche quando vengono tagliate e lasciate abbandonate.

In commercio, però, non troviamo solo le margherite selvatiche. Ci sono tantissime altre varietà che ci assomigliano ma sono di colori e di formati differenti. Essendo delle specie diverse hanno anche esigenze che a volte non collimano l’una con l’altra. Nel mondo si sono calcolate all’incirca un totale di 20 mila tipi di margherite diverse.

Quante volte si annaffiano le margherite?

Come abbiamo detto riguardo le margherite comuni, conosciute come le margheritine da campo, l’annaffiatura deve essere abbondante. Vanno però evitati i ristagni perché il sistema radicale delle piante è molto fragile e un eccesso di acqua potrebbe risultare fatale. Le radici non essendo capaci di limitare l’assorbimento dell’acqua possono marcire piuttosto in fretta.

La margherita africana è una variante molto più grande e robusta rispetto a quella di campo ma presenta la stessa esigenza di annaffiatura. Di solito questo tipo di margherita è coltivata in vaso perché è più facile da seguire. Inoltre, i fiori sono talmente belli e colorati che sono ottimi per abbellire i balconi, i terrazzi e le finestre.

Possiamo quindi annaffiare in maniera regolare anche la margherita africana e somministrarle la stessa lunga e prolungata esposizione solare. Inoltre, dobbiamo ripararla dagli sbalzi di temperatura eccessivi perché essendo una pianta africana, appunto, non riesce a sopportare i cali improvvisi di temperatura se vanno sotto i 10°C.

L’Argyranthemum frutescens è una margherita tipica delle isole Canarie. Cresce come un alberello ed è molto amata proprio per questa sua caratteristica. Questo tipo di pianta a differenza delle altre due non ama i terreni umidi e quindi non va annaffiata troppo spesso. Non cambia, invece, l’esigenza di esposizione solare e va quindi posizionata in una zona soleggiata.