Se annaffi così le piante, le uccidi: ecco cosa NON fare

Se annaffi così le piante in maniera sbagliata e superficiale rischi di non aiutarle a ricevere il giusto contributo nutrizionale. Chi non ha il pollice verde, infatti, fatica a capire che ogni pianta ha le sue particolari esigenze che si ripercuotono direttamente nella loro salute. La messa a dimora, la scelta del terriccio e il tipo di annaffiatura concorrono a decretare il successo di vita di una pianta.

Non basta semplicemente acquistare una pianta dal fiorista o al supermercato e metterla sopra il davanzale di casa per far sì che si diffonda in una mirabolante fioritura, bisogna anche assecondare i suoi desideri. Dobbiamo pensare che la pianta è costretta a vivere uno uno spazio ristretto di un vaso, in un ambiente che non corrisponde al suo habitat naturale.

Inoltre, ha dovuto subire un certo shock ambientale passando da una serra, al trasporto di un camion per finire all’interno di un luogo illuminato da luci al neon. Quando pensava di aver finalmente raggiunto il suo spazio vitale ecco che si vede recapitare come un pacco postale in un nuovo ambiente, forse a lei poco favorevole.

Questi elementi sono da considerare quando si compra una pianta. Per questo dobbiamo fare attenzione alle sue necessità e cercare di realizzare i suoi pochi desideri di nutrizione. Le annaffiature, come molti credono, non sono tutte uguali ma anche queste devono simulare o migliorare le condizioni esterne di vita in un habitat naturale.

Se annaffi così le piante le uccidi

Il titolo è volutamente accusatorio ed evocativo proprio per sottolineare l’importanza di dare il giusto apporto di acqua alle piante. Partiamo proprio dall’acqua, la quale deve essere poco calcarea e a temperatura ambiente. L’acqua del rubinetto contiene un’alta dose di calcare che va a creare degli scompensi nel sistema di assorbimento dei minerali nella nostra pianta.

Come i nostri filtri del rubinetto che si incrostano se la presenza di calcare è troppo elevata. Pertanto, meglio intervallare dell’acqua piovana a quella casalinga oppure pensare di apporre dei filtri nel rubinetto che diminuiscano la presenza di residui fissi. Ma è importante anche la temperatura dell’acqua che deve sempre attestarsi intorno ai 18°C. Facciamo attenzione soprattutto in estate e in inverno che l’acqua non sia troppo calda o troppo fredda.

I diversi metodi di annaffiatura

Bisogna cambiare anche il tipo di annaffiatura in base alle piante che abbiamo deciso di ospitare nel nostro giardino o nel nostro balcone. La soluzione universale è quella dell’annaffiatura a immersione. Si prende una bacinella di acqua in cui si inserisce dell’acqua. Si lascia il vaso in immersione per alcune ore fino a quando la pianta assorbe l’acqua di cui necessita. In questo modo l’acqua prende ciò che gli serve e nulla più.

L’annaffiatura a goccia è indicato per le piante che hanno bisogno di avere un terreno sempre umido mentre quello normale a pioggia è indicato per le specie di vegetali che non richiedono particolari attenzioni in fatto di annaffiatura. Certe piante, come i gerani, possono perdere i colori dei fiori se entrano in contatto con l’acqua.