Albicocche: ecco perché sono strepitose e dovresti mangiarle spesso

L’albicocca è un frutto raffinato, quasi aristocratico. Diventato ormai celebre anche in Italia e considerata la frutta di stagione per eccellenza. Le mele armene, così i romani chiamavano le albicocche, perché credevano che venisse dall’Armenia. Ma in realtà il frutto dalla bella carnagione viene da più lontano. Dalla Persia, se non perfino dalla Cina.

In ogni caso da quel mitico frutteto del mondo che fu l’Oriente. La buccia del frutto è di colore mutabile dal giallo pallido al rosso aranciato. La sua polpa, vivace e molto profumata, oltre ad essere piuttosto nutriente è piena di sali minerali e vitamine, validi nella terapia delle anemie, dei difetti della vista e del mal d’orecchi.

Albicocche: ecco perché sono strepitose e dovresti mangiarle spesso

Nella cosmesi comune l’albicocca è stata sempre legata anche alla cura della pelle. L’olio conseguito dai suoi semi, racchiusi nel nocciolo, è molto efficace sia per il trattamento delle smagliature che delle rughe. Molto digeribili, le albicocche possono essere mangiate fresche, secche, sciroppate e anche sotto forma di succo.

Ai più ghiotti, ricordiamo che è proprio a base di albicocche la marmellata usata per farcire la squisita torta Sacher, celebre specialità della tradizione dolciaria Viennese. Tale frutto è particolarmente ricco di pectina, che è una fibra solubile, e di uno zucchero conosciuto come sorbitolo. È fonte di vitamina C, B1, B2, B3, potassio, magnesio, calcio, zinco e ferro.

Un etto di albicocche contiene molto betacarotene, che nel corpo si tramuta in vitamina A, da somministrare all’incirca metà del fabbisogno giornaliero della vitamina. È inoltre fonte di acido folico sostanziale per il sistema nervoso. La polpa delle albicocche è molto piena di carotenoidi, responsabili del colore arancio acceso, che sono i precursori della vitamina A, una sostanza importantissima per la salute della retina e per la difesa della degenerazione maculare, dovuta per lo più a invecchiamento e causa la perdita della efficienza dell’occhio.

L’albicocca racchiudeacido abscissico, un fitormone che coopera al controllo degli zuccheri nel sangue, quindi alla prevenzione dell’insulino-resistenza e del diabete. Inoltre, questo elemento è un valevolecompagno contro la formazione di grasso addominale e il rallentamento del metabolismo. Infine l’albicocca è tra i frutti con il maggiore indice di sazietà, oltre a essere molto digeribile.