Aumenti in busta paga, in arrivo il piano di governo: “pazzesco”

Sono sopratutto i contesti di crisi a mettere a dura prova la stabilità dei governi e la responsabilità di tutti gli organi dello stato. Ciò è apparso evidente ad esempio durante il lungo periodo costellato dalla pandemia, che ha effettivamente evidenziato le criticità principali di vari contesti (come quello ospedaliero), e anche ora, con la crisi pandemica se non alle spalle, considerabile “sotto controllo”, con la crisi energetica, arcuita anche dalla guerra in Ucraina, per molti è ritornato il periodo di “tirare la chinghia”. In tal senso lo sviluppo di vari bonus è effettivamente stato utile ed impattante per molti cittadini, come ad esempio i recenti Bonus Bollette e Bonus 200 euro. Tuttavia le buste paga risultano essere eccessivamente “ferme”, a fronte di un costo della vita che tende ad aumentare. Ecco perchè l’esecutivo sta programmando una nuova strategia per “mettere dei soldi” nelle buste paga dei lavoratori.

Aumenti in busta paga, in arrivo il piano di governo: “pazzesco”

Esiste già, presente nella legge di bilancio, una voce chiamata perequazione, che è sostanzialmente una forma di riequilibratura delle buste paga e delle pensioni in base a vari fattori, come ad esempio l’inflazione. La perequazione ha portato un sensibile aumento “medio” del 1,6 % su stipendi e pensioni rispetto al 2021, proprio per conferire il potere d’acquisto che è stato perso.

Tuttavia al netto dei vari bonus ed agevolazioni, l’esecutivo sta seriamente pensando ad un nuovo taglio del cuneo fiscale, che è sostanzialmente la somma delle imposte legate al contesto del lavooro lavoro, la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e la busta paga netta ricevuta dal lavoratore.

Attualmente l’esecutivo sta valutando di apportare questo taglio per le fasce di lavoratori entro una soglia ISEE che potrebbe essere la medesima del Bonus 200 euro ossia di 35 mila euro, oppure ancora più restrittiva. Questo porterà ad un aumento di circa il 70-100 euro, qualora il tutto fosse confermato, per la seconda parte del 2022.

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