Allarme insalata russa: è stata ritirata da alcuni supermercati, ecco quale

In Italia è scattato l’allarme insalata russa a causa di alcuni lotti di prodotto venduta nei supermercati. Cos’è successo? È di 4 giorni fa la notizia apparsa su tutti i giorni che riguarda dei lotti di insalata russa ritirata dai supermercati. A parlarne in maniera approfondita e chiarificatoria sono i quotidiani come “Il Tempo” e i magazine online come “GreenMe”.

Secondo quanto ufficializzato dal Ministero della Salute l’allarme insalata russa è scattato in seguito alla commercializzazione dei preparati dell’azienda Bontà Gastronomiche. L’azienda è presente da decenni sul mercato ed è specializzata proprio nella produzione e nel confezionamento di tale pietanza. Il problema della contaminazione riguarda la presenza accertata di Listeria monocytogenes, un batterio che causa problemi di indigestione da cibo contaminato.

Il lotto numero PA200522 in questione riguarda il prodotto da 250 grammi con scadenza 20/07/2022, il quale è già stato ritirato dai vari supermercati ma non le confezioni già vendute. Pertanto, si cercano gli acquirenti di tale prodotto che potranno rivolgersi al proprio supermercato di fiducia per ricevere maggiori delucidazioni in merito.

Allarme insalata russa: cosa provoca la contaminazione

Il batterio ubiquitario della Listeria monocytogenes è responsabile di provocare una pericolosa infezione al sistema digestivo, conosciuta con il nome di listeriosi. Tale manifestazione si presenta solo in casi in cui il nostro metabolismo entra in contatto con del cibo contaminato e con il trascorrere del tempo può causare una sintomatologia ben precisa e riconoscibile.

I sintomi più frequenti da intossicazione alimentare riguardano la comparsa di malessere generale, confusione mentale, crampi allo stomaco, febbre leggera o una gastroenterite acuta febbrile. La comparsa dei sintomi avviene qualche ora dopo aver ingerito il cibo incriminato in forma leggera o forte.

In ogni caso, qualunque sia la forma sintomatologica, la carica batterica è presente nel nostro sistema digestivo e occorre fare una visita dal meidoco per evitare severe complicanze. Nei casi più fortunati la contaminazione da cibo avariato può non presentare nessun sintomo e passare indenne attraverso la fase digestiva.

Possibili sintomi da intossicazione

Il consumo del cibo contaminato, come abbiamo visto, può provocare fastidi anche gravi al sistema digestivo. Nonostante ciò, si possono sentire dei malesseri leggeri e passeggeri. L’incubazione del batterio, infatti, dura 3 settimane ma nei casi più gravi, che coinvolgono i soggetti più sensibili, può durare fino a 70 giorni. I trattamenti più efficaci sono quelli a base antibiotica che nel lungo periodo (una o due settimane) dovrebbe uccidere ed eliminare il batterio.

Nei soggetti compromessi, immunodepressivi o negli anziani la listeriosi può provocare anche gravi setticemie, encefaliti o addirittura meningiti. Nelle infezioni di gravi entità le conseguenze potrebbero essere ancora più pericolose. A essere a rischio sono anche le donne in fase di gravidanza che possono contaminare involontariamente anche il feto. Per questo, in caso si pensi di aver consumato il prodotto in questione è necessario rivolgersi al personale medico, il quale sarà in grado di valutare la situazione e fare la giusta prognosi.

Se nel nostro frigo è presente il lotto in questione non dobbiamo fare altro che riportarlo al supermercato in cui lo abbiamo acquistato facendo riferimento alla comunicazione ministeriale.