Basilico crudo e pomodoro: una combo che può causare gravi problemi all’organismo

Oggi parleremo di due alimenti molto amati dagli italiani, divenuti veri e propri simboli del nostro paese, pomodoro e basilico.

Il primo nativo del Messico e del Perù ed era apprezzatissimo in patria, dove gli Inca e gli Aztechi e veniva chiamato xitomatl, cioè “pianta con frutto globoso, polpa sugosa e molteplici semi” e lo mangiavano ogni giorno, anche sotto forma di salsa. In Italia il pomodoro fece la sua prima apparizione nel 1596, sempre come pianta decorativa delle case del Nord, e un ventennio più tardi arrivò in Meridione, dove il clima favorevole portò frutti più grossi e di colore arancione e rosso molto invoglianti.

Il basilico invece è originario e cresce selvatico nell’Asia tropicale e in India. Si sparse dal Medio Oriente in Antica Grecia e in Italia dai tempi di Alessandro Magno, intorno al 350 a.C. Solo dal XVI secolo cominciò a essere seminato anche in Inghilterra e, con le prime spedizioni migratorie, nelle Americhe. È una pianta erbacea annuale, aderente alla famiglia delle Lamiaceae, e vanta circa 60 varietà che si distinguono per l’aspetto e il profumo.

Basilico crudo e pomodoro: una combo che può causare gravi problemi all’organismo

Questi due alimenti in cucina si completano e ci danno un mix di sapori incredibile, però purtroppo hanno anche delle controindicazioni importanti.  Il pomodoro è sì benefico, ma è acido e ciò può provocare bruciore di stomaco oltre a aggravare i sintomi da reflusso gasto-esofageo. Ulteriormente può causare allergie che si mostrano con rush cutanei, orticaria, starnuti, bruciore alla gola e persino gonfiore facciale.

I problemi non terminano qui, in quanto lo smisurato consumo di pomodoro può dare problemi renali e favorire la sindrome dell’intestino irritabile. Questo a causa dei semi e la buccia di questa verdura che sono enormemente irritanti.Il basilico invece manifesta un rischio di tossicità nel momento in cui le foglie delle piante più piccole vengono cotte. Tramite la cottura queste foglie rilasciano l’estragolo e l’estragone, sostanze dannose che possono favorire la comparsa di tumori.

Il rischio di tossicità è però legato allo esagerato consumo giornaliero di queste piccole foglie di basilico cotto, del tipo 2 kg al giorno. Si tratta di una cosa molto improbabile visto che di basilico si usano al massimo due foglie, tra l’altro di dimensioni maggiori, per condire il sugo di pomodoro, alimento che non si consuma neanche tutti i giorni se si segue una dieta equilibrata.