La qualità del lavoro incide sulla salute mentale, soprattutto nelle donne

Lavorare male incide sulla salute mentale, soprattutto nelle donne.

Una ricerca svolta nel Regno Unito da un team di ricercatori italiani  ha dimostrato che la qualità del lavoro può incidere sulla salute mentale delle donne.

Lo studio si può leggere sulla rivista Labour Economics, è stato condotto dai docenti delle migliori Università italiane e anche dai College inglesi.  Ecco cosa è stato rilevato nello studio.

 

La qualità del lavoro incide sulla salute mentale delle donne? ecco lo studio

La salute è importante, soprattutto quella mentale. Questo studio rivela che le donne sono più stressate.

Le analisi sono state condotte su oltre 26.000 lavoratori britannici (donne e uomini), che hanno svolto lo stesso lavoro tra 2010 e 2015.

Nel tempo le loro condizioni lavorative sono cambiate complici i cambiamenti tecnologici e anche il decrescere dei risultati economici globali.

Lo studio analizza in particolare come la salute mentale dei lavoratori sia peggiorata nel tempo, in particolare per la ridotta flessibilità lavorativa e anche per la poca autonomia e poco aiuto nello sviluppare nuove competenze.

Le conseguenze sono diverse in base al sesso

Le conseguenze sono diverse in base al sesso del lavoratore: la salute mentale delle donne è più sensibile. Un miglioramento o una sicurezza in più portano più felicità nella donna. Mentre il senso di insicurezza e instabilità possono provocare ansia e depressione.

Questo perché in Italia, ad esempio, la condizione lavorativa femminile è sempre più precaria rispetto all’uomo. I salari sono più bassi e si rischia di non lavorare in più in seguito ad una maternità ad esempio.

Dai dati disponibili per l’Italia, da uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità,  si evince che almeno il 6% degli italiani sotto i 70 anni abbia sintomi depressivi, e che la depressione colpisca le donne quasi il doppio degli uomini per problemi lavorativi.

Nel Regno Unito, la Mental Health Foundation ha stimato che i problemi di salute mentale costano all’economia britannica, almeno 118 miliardi di sterline l’anno, il 5% del PIL dell’intera nazione.

Come può cambiare la situazione?

È importante che essa sia misurata in base ai singoli lavori. Questo studio ha rilevato, ad esempio, che se alcune posizioni lavorative più dure e meno flessibili (ad esempio gli addetti alle vendite, ai servizi ricettivi, e all’assistenza sociale)  possono provocare più ansia e depressione.

Se invece potessero sperimentare la stessa autonomia degli impiegati addetti al lavoro di ufficio, oppure  dei freelance, la depressione potrebbe diminuire del 26%.

Ci auguriamo che questo studio e le cose rilevate, possono fare avere situazioni lavorative migliori per le donne. Per ridurre anche disuguaglianze e dare più tutele alle donne che vogliono fare un figlio o sono già mamme.

Per evitare i licenziamenti senza giusta causa o che si facciamo problemi sui pagamenti dei mesi di maternità. Al fine di migliorare la vita lavorativa delle donne.