In molti si abbronzano negli orari più sbagliati e nocivi: ecco quando esporsi

Gli orari più sbagliati in cui abbronzarsi esistono e non sono solo una mera leggenda metropolitana come alcuni pensano. In particolare, a seguito del cambiamento climatico, dobbiamo prestare ancora più attenzione alle radiazioni solari, soprattutto quelle che coinvolgono la nostra pelle nell’assorbimento dei raggi UVA e UVB. La pelle non ha alcuna schermatura naturale contro questi raggi e sta a noi riuscire a proteggerla.

I raggi ultravioletti della luce solare possono danneggiare la pelle, accelerandone l’invecchiamento e aumentando il rischio di sviluppare il cancro della pelle. Per questo motivo, si potrebbe pensare che sia meglio non abbronzarsi affatto piuttosto che rischiare questi effetti negativi. Ma, fortunatamente, c’è un modo per evitare di mettere a rischio la propria salute: seguire le regole dell’abbronzatura intelligente che prevede degli orari in cui prendere la tintarella.

Per seguire questo concetto è importante sapere quando è il caso di prendere il sole e quando no. Per abbronzatura intelligente si intendono tutte quelle protezioni che riparano dai raggi UV, il consumo di integratori naturali che stimolano la melanina e il rispetto degli orari ad alta esposizione solare.

Quando abbronzarsi?

Se si vuole mantenere una pelle sana e giovane bisognerebbe evitare del tutto di prendere il sole. Quando ci si abbronza, si espone la pelle ai dannosi raggi UV che possono danneggiare la pelle e accelerare il processo di invecchiamento. Il punto è che è quasi impossibile non abbronzarsi. Basta uscire di casa e viaggiare in macchina per essere sottoposti all’esposizione solare, nostro malgrado.

Ci possiamo proteggere con occhiali da sole, cappello o guanti leggeri ma il sole riuscirà comunque a raggiungere in parte la nostra pelle. Per questo motivo è importante spalmare sempre un filtro di protezione 50+, almeno durante tutto il periodo estivo. Così da avere una protezione ulteriore ed efficace contro i raggi nocivi del sole.

Risulta efficace anche l’assunzione di integratori naturali che stimolano la produzione di melanina. Nonché il consumo di alimenti come carote, albicocche e altri cibi che contengono betacarotene. Si tratta di una barriera in più che da una parte favorisce l’abbronzatura e dall’altra rende la pelle più resistente all’esposizione solare.

Gli orari più sbagliati per prendere il sole

Gli orari più sbagliati per prendere il sole è quando il picco solare è al suo massimo. Ciò significa dalle 12.00 alle 17.00, anche se il sole è velato. In questa fascia oraria il sole trasmette i raggi UV in maniera esponenziale e i soggetti maggiormente sensibili o chi non ha un’adeguata protezione solare possono soccombere.

È bene precisare che questi orari sono riferiti alla stagione estiva mentre durante la primavera o l’autunno le ore calano sensibilmente comprendendo le fasce orarie dalle 12.00 alle 15.00. Queste indicazioni variano anche in base all’andamento delle condizioni climatiche. A volte il sole scotta più in primavera che non a inizio estate.

I casi più leggeri di eccesso di abbronzatura possono presentare infiammazioni, screpolature, arrossamenti. Ma questi piccoli danni possono provocare delle insidie peggiori come il melanoma alla pelle o altri gravi problemi cutanei nonché oculistici. Il sole può rovinare anche la retina e causare a lungo andare dei danni degenerativi.