Obesità, trovata la prima terapia per far dimagrire le persone a rischio

E’ stata trovata la prima terapia per guarire dall’obesità, vuoi scoprire di più? continua a leggere. Si chiama semaglutide ed è stata accolta dagli specialisti con tanta dedizione e con speranza; ma sempre con le giuste precauzioni.

E’ un farmaco importante e serio che deve essere assunto soltanto da chi ha un indice di massa corporea (Bmi) superiore ai 3/3,5. Ha provato e riprovato senza successo a dimagrire con dieta e attività fisica senza ottenere risultati significativi.

Il nuovo farmaco per dimagrire

Semaglutide è un farmaco efficace che va sempre unito a dieta ed esercizio fisico, non è una “pillola per dimagrire“.

Il suo utilizzo è giustificato solo negli obesi che rischiano effetti gravi legati alla loro obesità e in loro riesce a produrre un calo di peso.

I risultati ottenuti, pubblicati negli ultimi mesi su riviste importanti, come New England Journal of Medicine e Jama, hanno convinto la Fda americana a puntare su questa medicina.

Si dice che i risultati sono davvero incoraggianti per ora. Il dimagrimento delle persone riesce molto bene e quello che si evince dall’intervista di Luca Busetto, presidente della Società italiana di obesità.

Il cambiamento dello stile di vita di un obeso è molto importante, gli effetti sul peso a lungo termine sono modesti. La maggioranza dei pazienti perde chili ma poi li riprende perché l’obesità è sostenuta da meccanismi biologici e psicologici su cui è necessario agire.

I farmaci che abbiamo a disposizione

I risultati della sperimentazione clinica sono ottimi. La somministrazione di 2,4 milligrammi settimanali di semaglutide fa perdere il 10%del peso corporeo nel 75% dei pazienti.

In media, il farmaco, unito a dieta, esercizio e percorso psicologico, ha fatto perdere 15 chili in poco più di un anno ai partecipanti allo studio. I quali poi hanno proseguito senza problemi la dieta e hanno adottato uno stile di vita sano.

La molecola è un analogo sintetico dell’ormone Glp-1, classe di farmaci a cui appartiene anche il liraglutide, già approvato per il calo ponderale nell’obesità.

Ma pur avendo lo stesso meccanismo d’azione, la potenza dei due farmaci è diversa. Semaglutide sembra esserlo molto di più, portando quindi a una diminuzione del peso più marcata.

in Italia sono approvati diversi altri farmaci come l’Orlistat, una molecola in grado di limitare l’assorbimento dei grassi a livello intestinale e sulla carta dovrebbe ridurre l’apporto calorico, ma i benefici sono limitati veramente.

Poi c’è bupropione è un antidepressivo atipico la cui formula è simile a quella delle anfetamine, che ha dimostrato di potenziare gli effetti anti-gratificazione del naltrexone, e di produrre a sua volta un effetto sulla sazietà e sulla regolazione dell’appetito.

Per questa combinazione gli studi ci dicono che aumenta il numero di persone che riesce a perdere tra il 5 e il 10% del proprio peso corporeo in un anno, rispetto al semplice ricorso a dieta e attività fisica. Ma al prezzo di seri effetti collaterali proprio a carico del sistema cardiovascolare, già seriamente a rischio nei pazienti obesi.