Perché vicino Mantova esiste una chiesa con un coccodrillo? Ecco la verità

Sin dal medioevo, in chiese e conventi, era uso raccogliere e conservare, oltre a reliquie preziose, anche altri reperti la cui qualità principale è quella di meravigliare o turbare: ossa di balena, coccodrilli e altre parti di animali imbalsamati come corna. Un coccodrillo, un vero coccodrillo, incatenato e sospeso da secoli alla volta della navata centrale. Non è normale, ma qualche volta può anche succedere. Il coccodrillo in questione lo potete trovare appeso nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie, poco fuori Curtatone, a una decina di chilometri da Mantova.

La leggenda e la valenza simbolica del coccodrillo

La leggenda narra che la bestia fosse fuggita da uno dei rinomati zoo esotici privati di casa Gonzaga, con tinte miracolose legate nell’evento: due fratelli barcaioli stavano riposando sulla sponda del fiume, quando uno dei due venne assalito dal coccodrillo. L’altro, chiedendo l’intercessione divina della Madonna delle Grazie, si armò di coltello e riuscì a uccidere il predatore. Inoltre, l’animale ha una valenza simbolica. Esso è legato all’ideologia cristiana per cui draghi, coccodrilli e serpi erano spesso associati al male. Il fatto che si trovi incatenato in una posizione sopraelevata sta a significare l’averlo reso innocuo e aver dunque scacciato il male che rappresenta. E’ inoltre un monito per i fedeli contro l’umana predisposizione all’errore.

La festa patronale

Non puoi essere considerato un mantovano se non sai cosa succede il 15 di Agosto al Santuario delle Grazie. La tradizione prevede di arrivare di mattina prestissimo alla Fiera, partecipare alla messa e poi mangiare il panino con il cotechino. Questo spuntino è uno dei rivelatori attivi di mantovanità: se riesci a mangiartelo anche con 40 gradi all’ombra sei davvero di Mantova. Eppure questa è solo una delle tradizioni delle Grazie!

La storia del santuario

Le origini del Santuario risalgono circa all’anno Mille, quando iniziò ad essere frequentato dalla gente del posto come luogo di devozione: si venerava un’icona della Madonna con il Bambino, che si diceva facesse grazie e miracoli. Probabilmente ispirato da questa tradizione Francesco Gonzaga, Duca di Mantova, fece erigere nel 1399 un’importante basilica quale ex-voto di ringraziamento alla Madonna per aver liberato Mantova dal flagello della peste. Il Convento è un’enorme struttura in stile gotico lombardo che si staglia, oggi come allora, su una straordinaria terrazza panoramica affacciata su un’imponente ansa del fiume Mincio. Una delle vicenda che procurò danni al Santuario fu il verificarsi, nei pressi, di fatti cruenti della vicenda risorgimentale, quali la battaglia di Montanara e Curtatone del 1848. La chiesa tornò ad essere meta di pellegrinaggi nella seconda metà del 1800.