Pagamenti con il POS, ecco quando scattano le sanzioni

Anche un concetto che è formalmente percepito come una “certezza” come il denaro è soggetto naturalmente ad essere messo in discussione da vari punti di vista: siamo consapevoli dell’esistenza di fattori molto complessi ma anche molto influenti come l’inflazione, che fa perdere il potere d’acquisto e quindi il valore al denaro. Ma anche strutturalmente quest’ultimo è portato a mutare continuamente, anche una valuta giovane come l’euro, che ha contribuito comunque positivamente a “tenere unito” il vecchio continente, si trova in una condizione attuale piuttosto problematica.  Il nostro paese, che da sempre deve fare i conti con fenomeni come l’evasione fiscale ed il riciclaggio di denaro, da molti anni “spinge” molto sul denaro elettronico, e sui pagamenti digitali che necessitano in quasi tutti i casi di POS, strumenti che sono indispensabili per i pagamenti digitali.

Pagamenti con il POS, ecco quando scattano le sanzioni

Proprio in questo periodo l’obbligatorietà legata ai POS (dall’inglese Point of Sale, punto di vendita) è ritornata in auge, e con essa le proteste degli esercenti che dallo scorso 30 giugno possono subire due forme di sanzioni amministrative decise da parte dello stato, nel caso i professionisti e qualsiasi forma di esercente che mette a disposizione beni e servizi non abbia provveduto a munirsi di almeno un terminale di pagamento che da l’accesso ai pagamenti digitali.

Se l’obbligo di POS esiste da quasi 10 anni, è stato percepito come tale, non a caso, proprio con l’entrata in vigore delle multe che “scattano” anche qualora il diretto interessato sia munito di uno di questi strumenti ma che sia portato a chiedere il pagamento in contante, anche paventando eventuali problemi tecnici. L’intenzione è quella, da parte dello stato di incentivare anche gli acquisti di piccola entità ad essere ultimati proprio con il POS.

Le multe, come accennato sono due: una su base fissa da 30 euro, che viene sanzionata a seguito di un rifiuto di pagare con il POS, e l’altra è invece variabile, concepita sul 4% dell’importo rifiutato.

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