Ecco i piatti tipici di Roma più buoni di sempre: la lista e dove trovarli

Roma, oltre ad essere la capitale dell’Italia, è da sempre considerata come una delle città dove si mangia il cibo più buono. Caratterizzato dalla sua cucina tipica, un viaggio a Roma può sorprendervi, non solo sotto l’aspetto culinario ma anche sotto l’aspetto culturale che questa città ha da offrire.

La panzanella romana

La panzanella romana più che un antipasto rischia di essere praticamente un pasto, ma la maggior parte le assimilano alle bruschette e proporla così, per aprire lo stomaco. Si tratta di pane raffermo bagnato condito con olio, sale, pomodori e basilico, tipico anche di altre regioni, su tutte la Toscana. Ingredienti semplici e contadini che insieme, magicamente, moltiplicano i loro sapori. Il primo posto dove mangiare a Roma che ti suggeriamo è un’istituzione: la Sora Lella. Ebbene si, è proprio quella dei film di Verdone. Espressione verace di una certa romanità, il ristorante di Elena Fabrizi, sorella del grande Aldo Fabrizi, è da decenni un punto fermo in città, anche se può sembrare turistico. Pensa invece che ha anche vinto la puntata di Quattro ristoranti dedicata alle trattorie della capitale.

La carbonara

La Santissima Trinità romana è carbonara, amatriciana, cacio e pepe. Ovvero la tripletta dei primi piatti più conosciuti e apprezzati a Roma e in tutto il mondo. Certo, all’estero trovi le interpretazioni più disparate. In particolare la carbonara vanta il primato di piatto più ‘maltrattato’, spacciato in versioni che considerano originali. E pensare che i puristi storcono il naso già per l’uso della pancetta invece del guanciale… La ricetta doc della carbonara prevede spaghetti o rigatoni, uova, pecorino, guanciale, sale (per cuocere la pasta) e pepe. Naturalmente la carbonara la trovi in tutte le trattorie e in molti ristoranti più chicchettoni, ma noi ti suggeriamo di mangiarla nel centro storico, dove potrete mangiare un buon piatto di pasta tipica, accompagnato dal calore dei camerieri romani. Uno dei posti consigliati è Maccheroni, in pieno centro.

Amatriciana

L’amatriciana, lo dice anche il nome, è nata ad Amatrice, paesino in provincia di Rieti purtroppo noto negli ultimi anni per via del devastante terremoto. Il piatto ha origini antichissime e influenze abruzzesi ma è transumato insieme ai pastori in tutto il Lazio e anche a Napoli. Grazie proprio ai napoletani, che nel ‘700 cominciarono a coltivare il pomodoro, questo venne aggiunto alla ricetta iniziale che era invece ”in bianco” e si chiamava gricia. Insomma, l’amatriciana sarebbe un’evoluzione della gricia che si preparava ad Amatrice, che non prevedeva il sugo. Oggi la gricia (pasta, pecorino, pepe, guanciale) è in pratica considerata una ‘amatriciana in bianco’ e ha tantissimi estimatori. L’amatriciana prevede bucatini (a Roma), guanciale (di Amatrice), sale, peperoncino, pomodori, pecorino romano (o di Amatrice) grattugiato, olio, vino bianco. In alcune varianti romane c’è la cipolla (non usata ad Amatrice) oppure l’aglio e il pepe invece del peperoncino. Uno dei posti consigliati è Da Teo, in un contesto super pittoresco. La trattoria è infatti immersa nei vicoli di Trastevere. Non nella zona considerata della movida, che pero’ è anche più turistica, ma in una parte più tranquilla e molto suggestiva.