In questo borgo ritroverai tanti ritrovamenti greci: ecco dove

La Sicilia è stata un territorio che ha subito nel corso della storia innumerevoli dominazioni. Che siano stati greci, latini, arabi, normanni, spagnoli e francesi, questa terra ha tanto da raccontare. I greci soprattutto hanno lasciato una traccia importante in diversi luoghi sparsi in tutta la regione. Uno di questi si trova a Segesta.

Segesta e il viaggio nel tempo

Questo meraviglioso luogo è in grado di regalarvi un’esperienza del tutto indimenticabile Vi permetterà di fare un salto indietro nel tempo, fino ad arrivare alle origini di tutto ciò che queste popolazioni ci hanno lasciato come testimonianza. Sebbene abbandonata per secoli Segesta offre un piacevole itinerario fra le ricchezze dell’influenza greca, concentrate grosso modo nell’acropoli del Monte Barbaro. Potrete ammirare inoltre un borghetto medioevale, nato dalle ceneri della città dopo una devastazione effettuata dai Vandali.

Il tempio dorico

Uno dei primi monumenti da citare è forse uno dei templi greci meglio conservati di tutto il mondo occidentale. Il tempio dorico di Segesta sorge al di fuori delle mura cittadine, su una collina ad ovest della città e tutt’oggi ci si può lasciare ammaliare dalla maestosità della struttura. Gli storici hanno affermato che il tempio non è mai stato completato. Se si nota meglio, potremmo osservare che mancano di fatto la copertura e la cella. Questo non è stato possibile per via delle continue guerre e avvicendamenti nel governo della città. Queste ritenevano che dovesse sorgere su un luogo di culto precedentemente edificato. E’ davvero sorprendente pensare che l’intero colonnato esterno è rimasto conservato completamente e rende perfettamente armonioso il tempio stesso che si incastra con la natura che lo circonda quasi sia un elemento naturale anch’esso.

Il teatro

Una delle attrazioni principali si torva nel cuore della città ed è il teatro di Segesta. Costruito infatti sull’acropoli della cima del Monte Barbaro nel II secolo a.C. offre una scenografia incredibile. Infatti ci lascia appena immaginare cosa dovesse dire assistere alle rappresentazioni avendo come sfondo l’orizzonte che si staglia sul golfo di Castellamare, fra il blu forte del mare e il verde delle colline del territorio. Il teatro risale all’età ellenistica, intorno al II-III secolo a.C, e fu poi successivamente restaurato dai romani. La sua grandezza era allora una novità, era considerato come uno dei templi più grandi! Infatti poteva ospitare un gran numero di persone, circa 4.000. Proprio per questo, è consigliato far visita in estate, poiché la maggior parte delle volte vengono realizzate delle opere, sia classiche che non (proprio come a Siracusa).