Se sei positivo, ecco tra quanti giorni rifare il test COVID

Se sei positivo non sei costretto a rifare il tampone tutti i giorni per vedere se il virus ha abbandonato il tuo corpo. Puoi aspettare almeno  giorni e regolarti comunque con la sintomatologia che ti senti addosso. Se persiste la febbre nonostante siano trascorsi  giorni, puoi ben pensare che la positività al virus non si sia ancora attenuata.

In linea di massima, queste sono le indicazioni date dal Ministero della Salute. Con la dose booster o con il completamento del ciclo vaccinale entro un periodo di 120 giorni, l’isolamento è ridotto da 10 a 7 giorni. Questo succede solo se sei asintomatico o sei asintomatico da 3 giorni. Ovviamente ciò presuppone che tu abbia eseguito un test antigenico e sia risultato negativo.

Se non ci sono casi in cui si risulti asintomatico prima del tempo allora si dovrà stare in isolamento per tutta la durata del tempo, la quale corrisponde a 10 giorni. Ad attestare il termine della positività però, anche in questo caso, sarà il tampone antigenico. Potresti risultare ancora positivo, infatti, sebbene siano casi limitati. Eppure, se dovesse capitare dovrai prolungare la quarantena fino a quando il tampone non risulterà finalmente del tutto negativo.

Se sei positivo: i sintomi di Omicron 5

L’ultima variante in circolazione, chiamata con il nome Omicron 5 dimostra un alto indice di contagiosità. E, cosa ben peggiore, è resistente alle 3 dosi di vaccino. Ciò significa, che anche chi ha seguito il ciclo vaccinale completo può essere contagiato da questa nuova variante sebbene in forma più lieve e meno persistente.

La sua contagiosità però porta anche una sintomatologia non troppo invasiva. I fastidi maggiormente rilevati da chi viene contagiato dal virus sono raffreddore, mal di gola, debolezza muscolare e stanchezza mentale, tosse e febbre alta. La febbre alta può durare a volte anche fino a 3 giorni accompagnandosi a forti mal di testa. Per fortuna, invece, sono scarse le probabilità che si manifesti la polmonite. In ogni caso gli immunodepressi devono prestare comunque massima attenzione.

La perdita del gusto e dell’olfatto può ancora presentarsi con questa variante, dovuta più che altro a una congestione nasale. La difficoltà respiratoria, da monitorare con un saturimetro, si può presentare sebbene non siano molti i casi registrati. Tutti questi sintomi possono essere risolti con il riposo a casa e con l’ingerimento di qualche farmaco specifico per il problema. Anche il periodo di incubazione si è abbassato attestandosi a un massimo di 2 o 3 giorni mentre sono rari i casi in cui la positività sorpassa i 15 giorni.

Come evitare il contagio

Per evitare il contagio restano valide le norme di condotta sociale già emanate per le forme di Covid-19 più invasive. Il contatto ravvicinato con persone infette può causare il contagio, in quanto le particelle entrano subito all’interno del sistema respiratorio sviluppando il virus. Pertanto, manteniamo il distanziamento sociale, usiamo le mascherine e non dimentichiamoci di lavare le mani piuttosto spesso. Nonostante questi accorgimenti potremmo contrarre lo stesso il virus. Consoliamoci con il fatto che è di breve durata e non è troppo invasivo a livello di salute.