Il mondo delle criptovalute “esiste” da poco più di un decennio, in quanto risale al 2009 la prima, vera applicazione effettiva di Bitcoin, che è considerabile la progenitrice di tutte le criptovalute. Bitcoin ha infatti fatto da apripista a tutta una serie di valute basate su crittografia, che sono accomunate da alcune caratteristiche peculiari, come la decentralizzazione delle transazioni e dei token, il che rende impossibile controllare direttamente il valore. Shiba Inu rappresenta una delle crypto più interessanti, essendo di “giovane età” (è stata sviluppata poco meno di due anni fa) e che è riuscita a conquistare un elevata fetta di investitori.
Se hai acquistato Shiba Inu potresti diventare ricco: ecco perché
Shiba Inu è considerabile una meme token, ossia una valuta basata sull’aspetto riconoscibile del proprio logo e sul passaparola da esso generato. Dal principio il creatore di Shiba Inu (un tutt’ora sconosciuto programmatore che si fa chiamare Ryoshi) ha voluto fare concorrenza diretta ad un’altra valuta che reca come simbolo il famoso cane di razza giapponese, ossia Dogecoin. Il funzionamento tuttavia è diverso da Dogecoin, che è una sorta di imitazione della stessa Bitcoin, mentre Shiba Inu può vantare una struttura ed un ecosistema molto più variegato e moderno.
Quessta valuta peculiare ha avuto una crescita difficilmente preventivabile praticamente da subito, arrivando ad un picco massimo lo scorso ottobre, arrivando a toccare valori percentuali di diversi milioni di punti percentuali rispetto al mese di agosto 2020. Da allora la crescita si è arrestata e la valuta ha perso molto valore, circa l’85 % anche se il progetto va avanti.
Attualmente dopo un processo di token burning, una procedura che porta un cospicuo numero di token ad essere eliminati. E’ accaduto molto di recente anche per Shiba Inu, e questo ha provocato un sensibile rialzo del valore, che ad oggi si attesta su 0,00001252 dollari statunitensi.
