Trova questo gettone telefonico e sei ricco: ecco quale cercare

Nel giro di poco più di un secolo, il concetto di comunicazione è cambiato così tanto da essere difficile anche da quantificare il numero di fattori che hanno contribuito oggi a renderci talvolta addirittura “schiavi” del proprio smartphone, strumento assolutamente indispensabile e polivalente da ogni punto di vista. Fino a poche decadi fa anche solo l’idea di portarci indietro il nostro telefono personale rappresentava quasi una condizione di fantascienza, mentre un secolo fa era inconcepibile qualcosa del genere. Strumenti come il gettone telefonico infatti risalgono esattamente alle prime decadi del Novecento, contesto storico che è stato ineguagliabile per lo sviluppo di queste tecnologie.

Il gettone telefonico ha rappresentato un’invenzione tanto ingegnosa quanto semplice: concepito per sostituire le normali monete nell’utilizzo dei telefoni pubblici e quelli dislocati negli uffici in un contesto storico in cui questa invenzione stava iniziando a diffondersi in maniera inizialmente molto sparaodica. Il primo gettone italiano risale al 1927, coniato in quantità limitate dalla Stipel, azienda adibita alla creazione dell’area nord est del paese. Questi gettoni, realizzati in alpaccaottone, inizialmente avevano una funzione “dimostrativa” nella Fiera Campionaria di Milano. Nel giro di pochi anni anche altre aziende telefoniche dislocate in altre zone del paese. Con l’inizio del boom economico il gettone fu unificato e fu mantenuto in un singolo formato fino al 1980.

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Tra i gettoni più rari spiccano quelli coniati negli anni 30 fino alla fine della seconda guerra mondiale. Un esempio molto ambito ma anche decisamente raro è il gettone SET coniato a partire dal 1934. Di colore dorato e riconoscibile dalla corona esterna e dalla stella presente in basso, ha avuto una diffusione limitata, ed oggi può valere 70 euro, nella versione con senza il punto finale sulla “T” ma può valere fino a 200 euro se il punto dopo la “T” è presente.

gettone telefonico