Allarme fruttosio: se hai il diabete non mangiare questa frutta

Il fruttosio è stato sempre sconsigliato ai diabetici, ma fondamentalmente, come tutto, bisogna non abusarne.  Scopriamo uno studio che parla di questo elemento e di quali frutti sono vietati.

Se hai il diabete non mangiare questa frutta

Frutti come cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata sono quelli che generalmente vengono sconsigliati alle persone diabetiche.

Tuttavia si possono mangiare gli agrumi come le arance e le clementine; le pere, le mele, nespole e pesche. Non esagerare con prugne e albicocche.

Allarme fruttosio: ecco lo studio

Uno studio condotto dai ricercatori del St. Michael’s Hospital, in Canada, ha avanzato l’ipotesi che consumare fruttosio non sia dannoso per i diabetici ma in certi casi ci possono essere benefici.

Il fruttosio è stato per anni consigliato ai diabetici, sia di tipo 1 che di tipo 2, come sostituto del comune zucchero bianco generalmente usato nella dieta quotidiana per dolcificare cibi e bevande. Ha un potere dolcificante superiore al saccarosio, perciò va usato in quantità minime.

Tuttavia, alcuni studi sottolineano che, nonostante queste buone qualità, lo zucchero della frutta mantiene alta la glicemia.

Sì o no? La questione resta in sospeso, nonostante i dati presentati dalla revisione sistematica canadese che ha analizzato 18 studi clinici cha hanno coinvolto 209 partecipanti con diabete di tipo 1 e di tipo 2.

Essi sono stati sottoposti a diete con fruttosio come unico zucchero supplementare, la glicemia aveva un valore stabile. Tuttavia anche la pressione e il colesterolo erano buoni.

Non sarebbe, quindi, il fruttosio in sé a fare male bensì un suo abuso, al pari di molti altri alimenti. I ricercatori canadesi, seppure i risultati della revisione siano incoraggianti e pongano nuova luce sulla controversia riguardante il consumo di fruttosio in caso di diabete, sottolineano la necessità di ulteriori approfondimenti.

Questo perché, da studi precedenti, si evince che l’uso, in soggetti prediabetici, di 40-60g, oltre a quello contenuto nella frutta, altera in negativo il metabolismo glucidico, aumenta il fegato grasso, aumenta l’ipertensione e l’insulino-resistenza.

Quindi bisogna valutare insieme al medico l’assunzione di fruttosio in ogni caso.