Ecco le banconote dell’euro che scompariranno: “da non credere”

Le banconote costituiscono una realtà quotidiana che ha iniziato a diffondersi in tempi non così distanti, anzi, rispetto alle monete la concezione di carta moneta pur essendo decisamente antica (la sua invenzione è databile approssimativamente al periodo corrispondente al “nostro” Medioevo, discretamente diffusa in Cina), gli utilizzi rilevanti sotto tutti i punti di vista risalgono più o meno dalla metà del 19° secolo. Rispetto alle monete le banconote soffrono di un problema immediatamente riconoscibile con il tempo tende a manifestarsi, ossia la progressiva degradazione, che costringe le nazioni ad una costante sostituzione, anche le recenti banconote dell’euro.

Ecco le banconote dell’euro che scompariranno: “da non credere”

L’euro pur essendo una valuta molto “giovane” ha già “cambiato pelle” diversi anni fa: dopo la serie originale comprensiva di 8 tagli di banconote, a partire dal 2015 è stata inaugurata, iniziando dal taglio da 5 euro, la seconda serie, denominata Europa che poi quella che utilizziamo oggi con maggior frequenza. Rispetto alla prima serie, la Europa conta un taglio in meno, che è quello da 500 euro, considerabile superfluo da parte della banca centrale europea.

Questo taglio di carta moneta infatti, secondo diversi studi pur risultando quello meno contraffatto è solitamente sfruttato per “spostare”, spesso in modo illecito, grandi quantitativi di denaro, quindi sostanzialmente favoriva le operazioni illecite. Gli esemplari da 500 euro resteranno comunque valevoli al 100 % per sempre nell’ottica di utilizzo tradizionale.

Molto probabilmente quello da 500 euro non sarà l’ultimo e unico taglio a non essere più prodotto: dal 2024 infatti inizierà l’iter per una nuova serie di banconote dell’euro, che dovrebbero portare ad un nuovo “aspetto estetico” esattamente come avvenuto per la serie Europa a partire dallo scorso decennio. Sempre nell’ottica di “sfavorire” le transazioni cospicue con la carta moneta è il taglio da 200 euro che potrebbe non essere sviluppato nella terza serie.

La banca centrale europea dovrà consultare tutte le nazioni che impiegano oggi la valuta unica e far partire i vari referendum per deciderne l’aspetto, quindi bisognerà attendere qualche anno.

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