Cosa succede se supero i limiti sui contanti? Ecco cosa rischi

Il contesto economico, formato dagli scambi commerciali, ma anche da una serie molto diversificata e complessa di dinamiche ci riguarda tutti, perchè ogni persona ha un continuo bisogno di acquistare ed usufruire di risorse e beni di vario tipo. Il concetto di denaro è in continua trasformazione sia “fisica” che concettuale, e questo risulta evidente sopratutto in questi ultimi anni. I contanti da temp non costituiscono più l’unico modo di utilizzare il denaro, ruolo che è stato preso parzialmente anche dalle varie forme di denaro elettronico, come bancomat, carte, bonifici e qualsiasi altra forma di pagamento/transazione che non prevede l’utilizzo di moneta “fisica”. Da oramai oltre un decennio i limiti legati ai contanti sono stati ridotti progressivamente. Ma cosa succede si si superano questi limiti?

I limiti legati ai contanti fanno parte di una necessità evidenziata dallo stato nel corso degli anni, ed attuata con regolarità più o meno costante per motivazioni pratiche. Il contante seppur considerato “pratico” da una fetta di popolazione ancora cospicua, è invece “malvisto” da parte dello stato essendo uno strumento che permette di eludere le transazioni, portando quindi ad un “ammanco” relativo alle casse dello stato sotto forma di mancata tassazione e conseguente evasione fiscale. Ecco perchè è l’utilizzo a venire limitato e non il possesso di contante.

Cosa succede se supero i limiti sui contanti? Ecco cosa rischi

Ma nello specifico, cosa succede se si oltrepassa il limite attuale, valido fino al 2022? Questo è di 2000 euro, e deve essere rispettato quando effettuiamo un pagamento o una transazione con i contanti. Se si supera questa soglia sono previste delle multe di importo variabile per sia per chi effettua queste transazioni oltre i 2000 euro ma anche per chi ne trae beneficio. Si parla di importi da 2000 euro fino ad un massimo di 50.000 euro. Viene punita anche l’omessa segnalazione di una transazione irregolare con multe che vanno da un minimo di 3.000 ad un massimo di 15.000 euro.

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