Bancomat, a breve cambierà tutto: ecco cosa ci aspetta. “Pazzesco”

La parola “Bancomat” del nostro paese ha una connotazione a dir poco “totale”, in quanto definisce una generica applicazione del denaro elettronico, e più nello specifico due distinte operazioni, pur collegate, ossia il prelievo di contanti attraverso una carta di pagamento, utilizzando i vari ATM, molto diffusi in Italia come nel resto d’Europa seppur in sensibile diminuzione ma anche il pagamento diretto attraverso un circuito omonimo che da oltre 35 anni risulta essere uno dei principali nel nostro paese. Bancomat infatti ha acquisito una connotazione generica legata al pagamento elettronico in virtù di una natura “pionieristica” in tal senso, al punto che la parola “Fare un bancomat” significa spesso proprio, prelevare.

Bancomat, a breve cambierà tutto: ecco cosa ci aspetta. “Pazzesco”

Secondo le stime qusta azione oramai molto diffusa e radicata anche nella normalità quotidiana diventerà sempre più difficile, per il già citato ridursi degli ATM, ossia i terminali di pagamento, che con sempre maggior frequenza vengono dismessi dalle banche tradizionali, mentre quelle che operano direttamente online sono “costrette” a permettere l’uso presso quelli già esistenti.

Questa dismissione si concretizza per una questione economica, in quanto c’è una tendenza che vede i titolari meno soggetti a prelevare cospicue somme, anche a causa dei già citati in passato limiti applicati sui contanti.

Anche se è difficile “scommettere” su una rapida dismissione dei contanti, è indubbio che questo fattore porta inevitabilmente ad una riconsiderazione in ottica prelievi, anche a fronte dei costi che indiscutibilmente aumenteranno proprio perchè le banche da qualche parte devono “rientrare” con le spese. Come dichiarato anche da Bancomat SpA, l’intenzione diffusa è quella di chiedere l’abrogazione dei limiti legati alle commissioni di pagamento, in favore di una “tariffa” variabile regolamentata dalle singole banche.

Come già valutato dall’Antitrust, se approvata porterà quindi a commissioni sensibilmente più alte per i correntisti, che potranno anche superare l’importo di 1,50 euro. A partire dal prossimo novembre l’Antitrust inizierà a pronunciarsi in tal senso.

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