Paura della solitudine: ecco cosa si nasconde dietro questa preoccupazione

La solitudine spaventa tante persone, ma c’è chi ha più paura di altri. Se hai paura della solitudine, ecco cosa significa secondo la scienza.

Dalle origini del mondo, tutti gli esseri umani sono spaventati dall’essere lasciati soli. La motivazione alla base di questi comportamenti è che, all’epoca dei nostri antenati, mantenere legami affiliativi di reciproca protezione e collaborazione con il proprio gruppo sociale era fondamentale per la sopravvivenza.

Il nostro cervello si è perciò evoluto identificando come una grave minaccia l’eventualità di essere respinti, emarginati, dimenticati e quindi rimanere soli. La solitudine spaventa molte persone.

Sembra quindi che il sentimento di solitudine motivi l’individuo a porre rimedio a eventuali sensazioni di disconnessione ed esclusione. Queste sono potenzialmente dannose. Ma con l’evoluzione della specie il senso di solitudine ha assunto anche altri e molteplici significati.

Si tratta infatti di un sentimento soggettivo, caratterizzato da aspetti emotivi e cognitivi, che ci permette di attribuire significato all’esperienza. Quindi, la solitudine è stato riconosciuto essere maggiormente influenzata da parametri soggettivi; ci si può sentire soli in mezzo alla gente, oppure stare soli e stare bene.  Sentirsi soli dunque è uno stato d’animo soggettivo spesso.

Come affrontare la paura della solitudine

Per affrontare la solitudine bisogna iniziare a creare una nuova routine di vita, attraverso i seguenti passi:

  • Bisogna accettare di avere un problema: che sia dovuto all’isolamento, ansia o depressione, l’importante è cominciare a capire che è solo una condizione.
  • Identificare l’obiettivo: bisogna visualizzarsi nel futuro e capire che in questa situazione non si vuole più stare
  • Chiedere un aiuto serio: affidarsi ad una persona competente, è il primo passo per tentare di guarire.
  • Razionalizzare: capire perché si vivono certe emozioni è importante per superarle
  • Andare avanti: non mollare la terapia e creare nuove abitudini è importante.

Una volta intrapreso un percorso, se si è timidi o introversi è necessario agire un po’ alla volta, a piccoli passi. Potrebbe essere opportuno fare qualche corso oppure fare uno sport, prima o poi ci sarà comunque una socializzazione. Scegli persone con caratteristiche a te affini, capaci di ascoltarti.

Lo sport aiuta anche l’autostima, quindi sarai più libero di esprimerti.

Comincia a partecipare a quelle riunioni di lavoro o agli eventi di team building così da intensificare i rapporti con i tuoi colleghi. Se veramente non hai amici a cui affidarti, comincia dalla famiglia: una zia, un fratello, un cugino… passa più tempo con loro!

La paura della solitudine può essere sconfitta con la giusta consapevolezza!